La Religione Ai Tempi Del Web by Fabrizio Vecoli

La Religione Ai Tempi Del Web by Fabrizio Vecoli

autore:Fabrizio Vecoli [Vecoli, Fabrizio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religion, Media Studies, Social Science, General
ISBN: 9788858105245
Google: yNniMgEACAAJ
Amazon: 8858105249
Goodreads: 17287520
editore: Laterza
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


Religioni tradizionali e la rete

La diffusione di Internet ha investito le religioni tradizionali, costringendole a fare i conti con tale destabilizzante novità. Come accennato più sopra, le gerarchie istituzionali si sono generalmente rapportate alla rete intendendola come un efficace (talora persino troppo) mezzo di comunicazione, nuova tappa di un progresso tecnologico graduale dal carattere puramente strumentale.

Al di là dell’entusiasmo più o meno forte con cui ci si è lanciati nello sfruttamento delle nuove potenzialità offerte dal web, si vede bene come la presenza di istituzioni tradizionali favorisca un’interpretazione riduzionista della nuova tecnologia comunicativa. Certo può dipendere dai casi singoli. È noto, ad esempio, come l’islam apprezzi particolarmente le nuove funzionalità, che in sé non mettono in discussione nessuno dei fondamenti del più giovane dei monoteismi; si può al contrario sottolineare come queste agevolino il trasferimento di dati e informazioni nel mare digitale, aumentando l’estensione dell’attività di propaganda nonché la visibilità di correnti prima marginali136. Certo, occorre sottolineare l’incidenza - particolarmente evidente nel caso di questa religione - del «digital divide»: l’islam virtuale rimane appannaggio di una tutto sommato esigua e benestante minoranza, il cui livello di istruzione e di competenze informatiche è talora più elevato di quello degli stessi governi di riferimento. Quanto poi all’atteggiamento generale di questa minoranza, si rileva, come dice Gary R. Bunt (senior lecturer all’università di Wales), una «creatività» dei musulmani in Internet. Quest’ultimo è da essi accolto, da un lato, come una necessità (occorre che l’islam partecipi alla corsa nella colonizzazione del nuovo territorio virtuale) e, dall’altro, come l’occasione di ricostituire l’ideale della «umma», ora unita sotto il vessillo della globalizzazione. Che poi si assista all’emergere di contraddizioni quali l’uso avanguardistico delle tecnologie digitali da parte di gruppi che predicano il ritorno a un mitico tempo delle origini (per esempio nella conduzione del Jihad contro l’Occidente) non deve stupire: si tratta infatti di una dinamica che s’inscrive nel paradossale rapporto dell’islam con la modernità tecnologica in generale, prima ancora che con Internet in particolare.



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