La rivoluzione delle alghe by Vincent Doumeizel

La rivoluzione delle alghe by Vincent Doumeizel

autore:Vincent Doumeizel [Doumeizel, Vincent]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Aboca
pubblicato: 2024-07-19T00:00:00+00:00


Dai coloranti alla cianotipia passando per la poesia, una vera arte…

Molte altre applicazioni delle alghe permetteranno sicuramente in futuro di sostituire prodotti poco sostenibili, per non dire inquinanti. Potremmo citare alcune recenti iniziative riguardanti gli inchiostri, sia per le stampanti standard che per le stampanti 3D.

Nei Caraibi, i sargassi, che hanno invaso il mare omonimo, vengono compressi in blocchi di notevole densità, grazie alla colla naturale delle alghe, per creare mattoni da costruzione.

In Bretagna, un inventore ha messo a punto una tecnica simile, ma utilizza laminarie arenate per ottenere un materiale molto bello e due volte più solido del legno di quercia.

Anche per quanto riguarda coloranti e vernici la sfida è di grande portata. In genere la vernice è a base di petrolio e per il 95% è frutto dell’industria chimica, con conseguenze ecologiche e sanitarie notevoli. Le alghe, invece, forniscono vernici per il 98% vegetali, inodori e assai meno inquinanti. Da tempo le alghe suscitano un grande interesse in questo settore per la loro proprietà antivegetativa. Per evitare di essere completamente coperte da parassiti, le alghe hanno infatti sviluppato un insieme di tecniche in simbiosi con altri organismi. Certi batteri ospitati dalle alghe, per esempio, producono una sostanza che impedisce agli indesiderati di attaccarsi alla loro superficie. Lo stesso sostrato, integrato nei coloranti, viene utilizzato per impedire il deposito di corpi estranei sulle superfici dipinte, soprattutto delle navi e di altre infrastrutture marittime.

Anche molti scultori studiano le alghe per integrarle nelle loro creazioni, e alcuni sono diventati veri e propri specialisti. Un liutaio che ho incontrato di recente sta sperimentando la costruzione di una chitarra di Laminaria hyperborea, convinto dell’unicità delle sue proprietà acustiche.

Nel 1842, una botanica inglese, Anna Atkins, ha iniziato a fotografare le piante per realizzare un erbario. Ha quindi eseguito stampe di alghe con il procedimento della cianotipia. Ha posto alla luce del sole alghe essiccate appoggiate su fogli di carta sensibile. Reagendo alla luce, i fogli si sono colorati e la silhouette dell’alga è quindi apparsa in bianco su fondo blu di Prussia. Queste stampe sono state poi raccolte in un volume, British Algae, che viene considerato il primo libro fotografico della storia.

Possiamo ugualmente citare alcuni poeti ispirati dalle alghe. Il giapponese Buson ha scritto l’haiku: “Pioggia incessante / le alghe / tornano alla vita”. Mentre Kito ci offre questo: “Alghe / fra le rocce infossate / dal mare dimenticate”.

Più vicino a noi, nella poesia Dove la vita si contempla tutto è sommerso, Paul Éluard evoca una “scrittura di alghe solari”, e Jacques Prévert, nella poesia Demoni e meraviglie, ricorda: “E tu / come un’alga dolcemente accarezzata dal vento / nelle sabbie del letto ti dimeni sognando”.

La poetessa inglese Renée Vivien, che aveva molto viaggiato in Giappone, associa sempre le alghe alla donna amata: “Posiamo i nostri corpi sui tuoi letti di alghe essiccate”, “Non riprendere mai l’aspro sentiero dei greti / dove le alghe hanno ritmi lenti da incensiere”, “Siete i miei profumi d’ambra e di miele, la mia palma, / le mie fronde,



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