La serva amorosa by Carlo Goldoni

La serva amorosa by Carlo Goldoni

autore:Carlo Goldoni
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2013-07-18T16:00:00+00:00


SCENA QUARTA

PANTALONE, poi LELIO

PANT. Mo che donna de proposito!40 Ho ben gusto d’averla cognossua. Vardè quando che i dise delle mormorazion. Tutti crede che la staga co sior Florindo, perché i sia innamorai. Oh, semo pur la gran zente cattiva a sto mondo! Sto fatto de sta donna me mette la testa a partìo, e me farà da qua avanti pensar bene, ma ben, avanti de formar giudizio 41 delle persone. Sto negozio de sto matrimonio no me despiaserìa; se se podesse combinar... se fusse vero che el tornasse in casa...

LEL. Signor Pantalone de’ Bisognosi, la riverisco profondamente.

PANT. Servitor umilissimo. (vuol partire)

LEL. La supplico, ho da parlarle.

PANT. Cossa vorla, patron?

LEL. La mia signora madre la riverisce.

PANT. Obbligatissimo a le so grazie. (vuol partire)

LEL. Signore, le ho da parlare d’una cosa che preme.

PANT. Gh’ho un pochetto da far. No posso trattegnirme.

LEL. In due parole la sbrigo.

PANT. Via mo? la diga.

LEL. La mia signora madre vuole ch’io mi mariti.

PANT. Me ne rallegro infinitamente.

LEL. E per questo mi ha mandato da vossignoria.

PANT. Cossa songio mi, sanser42 da matrimoni?

LEL. No, signore, non mi manda dal sensale. Mi manda dal mercante a drittura.

PANT. Se la vuol qualcossa dal mio negozio, la vaga dai zoveni, che mi no me ne impazzo.43

LEL. Dunque mi dà libertà, ch’io vada a trattar colla giovine?

PANT. Co la zovene? Ho dito coi zoveni.

LEL. Ha figliuoli maschi vossignoria?

PANT. Patron no, no gh’ho altro che una fia femena.

LEL. E dice ch’io me la intenda con lei?

PANT. Ma che mercanzia cerchela, patron?

LEL. La mia signora madre vuole ch’io mi mariti.

PANT. E la lo manda da mi per comprar i abiti?

LEL. No signore, non mi manda per gli abiti, mi manda per la sposa.

PANT. E chi èla la sposa?

LEL. Non avete una figlia?

PANT. Patron sì.

LEL. «Passato ha il merlo il rio:

«Intendami chi può, che m’intend’io.»44

PANT. (O che pezzo de matto!) (da sé) Ho capìo tutto, me comandela altro?

LEL. Non altro.

PANT. Servitor umilissimo.

LEL. Ci siamo intesi.

PANT. Senz’altro.

LEL. È fatta?

PANT. E dita.

LEL. Vuol venir dalla signora madre?

PANT. No posso in verità. Gh’ho un pochetto da far.

LEL. Che cosa vuol ch’io le dica?

PANT. La ghe diga quel che la vol.

LEL. Posso andare?

PANT. Per mi, la mando.

LEL. Servitor umilissimo.

PANT. Patron mio riveritissimo. (Oh che allocco! Oh che allocco! O che babbuin!45) (da sé, parte)



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