La Sinistra Segheria - Una Serie di Sfortunati Eventi 4 by Lemony Snicket

La Sinistra Segheria - Una Serie di Sfortunati Eventi 4 by Lemony Snicket

autore:Lemony Snicket
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
editore: Salani
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


C A P I T O L O

Ottavo

Gli orfani Baudelaire si fermarono fuori dal portone della Segheria Ciocco Fortunato e guardarono l'ambulanza che portava Phil all'ospedale. Guardarono le lettere masticate dell'insegna. E guardarono il marciapiede pieno di crepe della strada di Meschinopoli. In breve, guardarono tutto, tranne l'edificio a forma d'occhio.

«Non dobbiamo andare per forza» disse Violet. «Potremmo scappare. Potremmo nasconderci fino all'arrivo del prossimo treno, partire con quello e fuggire il più lontano possibile. Ora sappiamo lavorare in una segheria, perciò potremmo trovare lavoro in qualche altra città».

«E se ci trova lui?» disse Klaus, stringendo gli occhi. «Chi ci proteggerebbe dal Conte Olaf, se restassimo soli?»

«Ci proteggeremo da soli» rispose Violet.

«Come facciamo a proteggerci da soli» domandò Klaus, «se una di noi è un bebé e un altro non ci vede?»

«Ci siamo già protetti in passato» disse Violet.

«A stento» ribatté Klaus. «Ogni volta siamo sfuggiti al Conte Olaf per un pelo. Non possiamo scappare via e cercare di cavarcela da soli così, senza occhiali. Dobbiamo andare dalla dottoressa Orwell e sperare in bene».

Sunny lanciò un piccolo grido di terrore. Violet naturalmente era troppo cresciuta per gridare, se non in situazioni di emergenza, ma non era certo troppo cresciuta per avere paura. «Non sappiamo cosa ci succederà lì dentro» disse, guardando la porta nera nella pupilla dell'occhio. «Pensa, Klaus. Cerca di pensare. Che cosa ti è successo quando sei entrato?»

«Non lo so» disse Klaus sconsolato. «Ricordo di aver cercato di convincere Charles a non portarmi dall'oculista, ma lui continuava a dirmi che i medici sono amici, e di non avere paura».

«Ha!» esclamò Sunny, e voleva dire proprio 'Ha!'

«E poi cosa ricordi?» domandò Violet.

Klaus chiuse gli occhi per concentrarsi. «Vorrei potertelo dire. Ma è come se quella parte del mio cervello fosse stata ripulita. È come se fossi stato addormentato dal momento in cui sono entrato in quell'edifìcio fino a poco fa nella segheria».

«Ma non eri addormentato» disse Violet. «Andavi in giro come uno zombi. E poi hai causato quell'incidente e il povero Phil è rimasto ferito».

«Ma io non ricordo queste cose» disse Klaus. «E come se…» la voce gli morì in gola e restò un momento con lo sguardo fisso nel vuoto.

«Klaus?» chiese Violet, preoccupata.

«…E come se fossi stato ipnotizzato» terminò Klaus. Guardò Violet, poi Sunny, e le sue sorelle videro che gli stava balenando un'idea. «Ma certo. L'ipnosi spiegherebbe tutto».

«Pensavo che l'ipnosi esistesse solo nei film del terrore» disse Violet.

«Oh no» rispose Klaus. «Ho letto l'Enciclopedia Ipnotica giusto un anno fa. Descriveva molti celebri casi di ipnosi nella storia. C'era un antico re egizio che era stato ipnotizzato. Tutto quello che l'ipnotizzatore doveva fare era gridare 'Ramses!' e il re si metteva a fare l'imitazione di un pollo, anche se era davanti a tutta la corte».

«Molto interessante» disse Violet, «ma…»

«Un mercante cinese vissuto sotto la dinastia Ling era stato ipnotizzato. Tutto quello che l'ipnotizzatore doveva fare era gridare 'Mao!' e il mercante si metteva a suonare il violino, anche se non ne aveva mai visto uno in vita sua».

«Sono



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