La Spada Blu by Robin McKinley

La Spada Blu by Robin McKinley

autore:Robin McKinley [McKinley, Robin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy, marzo, retail
ISBN: 9788834717301
editore: Fanucci
pubblicato: 2013-10-10T22:00:00+00:00


10

Quella notte, Harry fece fatica a addormentarsi; ascoltava il suono gentile dell’acqua che scorreva sui tre scalini di pietra, e spesso allungava una mano per toccare l’elsa della spada che giaceva accanto a lei, posata con attenzione su un tappetino blu, verde e dorato che aveva trovato in un angolo di un atrio mentre tornava al suo palazzo dopo il banchetto. Se ne era impossessata, l’aveva arrotolato, se lo era messo sotto un braccio e aveva fulminato con lo sguardo la domestica che la stava accompagnando. Questa aveva abbassato gli occhi, ma non era sembrata eccessivamente seccata. Chi avrebbe potuto storcere il naso se una Damalur-sol voleva un tappetino?, si era chiesta Harimad-sol a cuor leggero.

Ma ogni volta che toccava la Spada Blu era come se una scossa l’attraversasse, e si metteva ad ascoltare il silenzio della notte, sentendo gli echi dei suoni che avevano spezzato quel silenzio centinaia di anni prima. La sua irrequietezza indusse Narknon a brontolare contro di lei, anche se non le sfiorò la mente l’idea di alzarsi e andare a dormire da un’altra parte. Alla fine Harry si infilò una mano sotto il mento e si addormentò, e nel sogno vide di nuovo Aerin-sol, che le sorrideva. «Penso che Gonturan sarà una buona alleata per te, bambina, proprio come lo è stata per me. Puoi sentirlo nel modo in cui la maneggi, non è vero?» Harry annuì. «Gonturan è molto più antica di me, sai; mi è stata data insieme al peso delle ere leggendarie che porta con sé. Non sapevo a cosa potesse condurre colei che la porta, ma era così, e io l’ho imparato bene.

«Gonturan ha un suo senso dell’onore, bambina mia. Ma non è umana, e tu non devi considerarla tale: ricordatene. È un’amica sincera, un’amica dotata di pensieri suoi, e i pensieri degli altri sono pericolosi.»

Aerin tacque, e la visione cominciò a scemare; il suo volto era pallido, e in parte immaginato, come se lo avesse scorto in una nuvola durante un’alba estiva, con il sorgere del sole che formava la sua chioma. «Possa la fortuna che ho avuto io accompagnare anche te.»

Harry si svegliò, e scoprì che la spada mandava bagliori blu in una luce che sembrava provenire dai muri a mosaico, dalla pietra incastonata nell’elsa, e perfino dall’acqua scintillante del piccolo ruscello.

Passarono alcuni giorni, durante i quali alcuni Cavalieri vennero mandati in missione; ma l’ultima di loro non ebbe incarichi. Passava lunghe ore nel suo palazzetto, osservando l’aria, che le sembrava fluttuare davanti ai suoi occhi come gli arazzi; e in quegli arazzi era disegnata la storia: la sua, quella della sua Homeland, e quella del Damar. A volte vedeva un piccolo bagliore, come se qualcuno si stesse mandando all’indietro dei capelli rosso fuoco; e a volte vedeva il riflesso di un gioiello blu; ma senza dubbio doveva essere solo un’immagine casuale, prodotta dalle pareti lucide intorno a lei.

Ma più di ogni altra cosa, dormì. Mathin aveva ragione sul sorgunal. Per alcuni giorni fu felice di poter dormire, di svegliarsi senza avere niente in particolare da fare e rimettersi a dormire.



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