La Tunisia contemporanea by Stefano Maria Torelli

La Tunisia contemporanea by Stefano Maria Torelli

autore:Stefano Maria, Torelli [Torelli, Stefano Maria]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815322968
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


FIG. 4.3. L’esplosione di internet: percentuale di tunisini con accesso alla rete.

Fonte: World Bank.

4. Il ruolo dei sindacati

Nell’ambito della disamina sulla società civile tunisina, un discorso a parte merita senz’altro l’UGTT, il più importante sindacato dei lavoratori nazionale. Durante gli anni del protettorato francese, l’UGTT era nata come associazione che si affiancava al Neo-Dustur ed era connotata più per la sua venatura nazionalista che per quella ideologica e a difesa dei diritti dei lavoratori. In seguito, sebbene avesse attirato su di sé molte critiche in quanto spesso coinvolta nei processi politici al fianco dei regimi sia di Burghiba che di Ben ‘Ali, ha di fatto rappresentato l’unica forma di compromesso e convergenza tra il mondo politico e la società tunisina. In occasione delle rivolte del 2011, il suo ruolo è sembrato dapprima ambiguo, in quanto la direzione centrale non si è immediatamente schierata al fianco dei manifestanti. Tuttavia, dopo una prima fase di titubanza – forse dovuta anche alla necessità di cercare un compromesso ed evitare che la Tunisia cadesse in un clima di guerra civile – ha appoggiato le istanze della popolazione, indicendo lo sciopero generale del 14 gennaio 2011, che avrebbe costituito il preludio alla fuga di Ben ‘Ali dal paese. Come accaduto già nel 2008 in occasione degli scontri a Gafsa, i fatti del 2011 hanno nuovamente portato alla luce l’importanza delle sezioni locali del sindacato, che rappresentano allo stesso tempo anche quelle più vicine agli ideali socialisti dei sindacati di stampo europeo[39]. L’organizzazione è una vera e propria potenza politica in Tunisia, con più di 750.000 iscritti, 24 sindacati regionali e 19 federazioni di lavoratori, tra cui storicamente le più attive e inclini alla lotta politica per la democrazia sono quelle degli ingegneri, dei medici, degli insegnanti e delle donne[40]. Tra le categorie degli insegnanti, in particolar modo, sono molto attive le correnti di sinistra e i nazionalisti arabi, a testimonianza dell’eterogeneità culturale e politica dell’organizzazione, che rappresenta una risorsa per lo sviluppo del paese. Come sottolineato più volte da vari protagonisti della vita politica tunisina, l’UGTT è la prima organizzazione nazionale ed è ad essa che molti cittadini si appellano quando rivendicano particolari diritti nei confronti del mondo politico, come se il sindacato fosse l’unica fonte di garanzia e tutela dei cittadini, non soltanto sui temi del lavoro. Proprio la sua struttura decentrata su base regionale e provinciale ne fa l’unica organizzazione intermediaria tra lo Stato e i cittadini. La sua importanza, anche simbolica, è tale che in molti concordano che l’UGTT rapprsenti l’identità nazionale dei tunisini più di altre istituzioni[41]. È comprensibile che la società civile tunisina abbia nel sindacato il referente più importante e che il sindacato stesso sia forse l’unico attore in grado di giocare un ruolo determinante anche nella definizione degli sviluppi politici del paese – come è accaduto nella crisi del 2013-14 – al punto da diventare quasi un vero e proprio attore politico, più che sociale.

Con la caduta di Ben ‘Ali, non soltanto il panorama politico e sociale in



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