La Turchia di Erdoan by Valentina Rita Scotti;

La Turchia di Erdoan by Valentina Rita Scotti;

autore:Valentina Rita, Scotti; [Scotti, Valentina Rita ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815371478
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-07-15T00:00:00+00:00


Capitolo terzo

I diritti fondamentali del «nuovo» cittadino

1. Al cuore del problema: da dove nascono le difficoltà nella tutela dei diritti fondamentali?

La tutela dei diritti fondamentali in Turchia rappresenta uno spinoso tema di analisi in ragione delle evidenti discrasie esistenti non solo fra la tutela effettivamente garantita e le disposizioni costituzionali, ma anche fra queste ultime e gli standard del costituzionalismo liberal-democratico. Come si è avuto modo di accennare, infatti, compressioni dei diritti sono poste in essere sin dalle origini della Repubblica, quando i diritti civili e politici formalmente garantiti sono in realtà limitati dall’imposizione di un rigido monopartitismo giustificato dalla volontà di accelerare quanto più possibile i tempi della modernizzazione (anche se questo significa ridurre i tempi e le procedure del confronto e del dibattito). Una volontà che origina dalla scelta ideologica di «costruire» il nuovo cittadino turco a partire da un peculiare secolarismo militante e da una nozione di cittadinanza fondata sulla protezione dell’integrità statale da ogni possibile rivendicazione territoriale delle minoranze.

La breve parentesi della Costituzione del 1961 si rivela di scarso impatto, in ragione degli emendamenti costituzionali introdotti dopo appena un decennio che ancora una volta confermano la volontà di proteggere lo Stato dai cittadini. Una visione che, come si è anticipato, trova compiuta definizione costituzionale nella Carta del 1982, la cui versione originale prevede una clausola ampia di limitazione dei diritti (art. 14) che, pur formalmente rimossa con le riforme degli anni Novanta, continua a rimanere presente nella law in action.

Negli anni dell’AKP e della costruzione della nuova Turchia la visione kemalista su cui si è fondata la Repubblica viene messa in discussione e ancora una volta si effettuano scelte politiche che hanno un impatto rilevante sulla disciplina del fenomeno religioso e sul riconoscimento dei diritti delle minoranze. Benché, come si vedrà a breve, l’AKP proponga un secolarismo passivo che lascia più ampi margini alla religione nello spazio pubblico e si avviino, senza troppo successo, percorsi per il riconoscimento dei diritti delle minoranze, di fatto si confermano, e successivamente si rafforzano, le linee di frattura della società turca. Anche il «nuovo turco» dell’AKP non vive in un contesto che riconosce e protegge il pluralismo, ma è un cittadino le cui caratteristiche continuano a essere definite costituzionalmente in maniera escludente e discriminante.

In una costante della vita costituzionale turca, dunque, la tutela dei diritti non viene affrontata secondo un approccio giusnaturalistico secondo cui lo Stato ha il dovere di proteggere i diritti inalienabili dell’individuo, ma sembra strutturarsi a partire da una concezione dei diritti come octroi del detentore del potere che può plasmarne la garanzia a proprio vantaggio. Anche in questo ambito, pertanto, la Turchia sembra mostrare una non compiuta aderenza al costituzionalismo liberal-democratico che proprio nella disciplina del fenomeno religioso e nella tutela delle minoranze trova le proprie cartine di tornasole per evidenziare le mancanze strutturali dell’ordinamento.



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