La vera essenza della vita by Rabindranath Tagore

autore:Rabindranath Tagore [Tagore, Rabindranath]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2018-10-12T22:00:00+00:00

LA REALIZZAZIONE NELL’AMORE

Arriviamo ora all’eterno problema della coesistenza dell’Infinito col finito, dell’Essere Supremo con l’anima nostra. È il sublime paradosso posto all’origine stessa della nostra esistenza. Noi non abbiamo mai la possibilità di studiarlo estrinsecamente, poiché non possiamo mai metterci al di fuori del problema e confrontarlo con qualche altra possibile condizione d’essere. Il problema però esiste soltanto nella logica, nella pratica non costituisce alcuna difficoltà. Logicamente parlando, la distanza tra due punti, per quanto piccola, può sempre considerarsi infinita, essendo infinitamente divisibile. Ma di fatto noi attraversiamo l’Infinito a ogni passo e a ogni momento ci troviamo faccia a faccia con l’Eterno. Perciò alcuni nostri filosofi sostengono che le cose finite non esistono, ma sono māyā, illusione; la realtà è l’Infinito, ed è soltanto māyā, l’irrealtà, che produce l’apparenza delle cose finite. Però la parola māyā non è che un nome e non dà quindi alcuna spiegazione; ci dice unicamente che insieme alla Verità esiste quest’apparenza che è l’opposto della Verità; in che modo esse possano coesistere nello stesso tempo, resta sempre incomprensibile.

Nella Creazione abbiamo ciò che in sanscrito si chiama dvandva,64 una serie di opposti, come il polo positivo e il negativo, la forza centripeta e la centrifuga, l’attrazione e la repulsione. Anche questi fenomeni sono semplici nomi, non sono spiegazioni: rappresentano solo differenti maniere di affermare che il mondo nella sua essenza è la conciliazione di tante coppie di forze opposte tra loro. Queste forze, quasi la mano destra e la sinistra del Creatore, agiscono in assoluta armonia, quantunque da direzioni contrarie.

C’è tra i nostri due occhi un legame d’armonia che li fa funzionare in accordo; così c’è nel mondo fisico una costante continuità di relazione tra il caldo e il freddo, tra la luce e l’oscurità, tra il moto e la quiete, come tra le note basse e le alte di un piano. Ecco perché queste forze opposte non producono confusione, ma armonia nell’Universo. Se la Creazione fosse un gran caos, noi dovremmo immaginare i due principi contrari di ogni coppia sempre intenti a sopraffarsi a vicenda.

L’Universo però non è soggetto a una legge marziale, arbitraria e provvisoria. Non vi troviamo alcuna forza che agisca ciecamente, o proceda senza fine per il suo cammino fuori regola come un fuorilegge in fuga, rompendo ogni armonia con le cose intorno; ogni forza al contrario deve sempre ritornare, quasi percorrendo una curva, al suo stato di equilibrio. Le onde si sollevano ciascuna alla sua altezza, quasi gareggiando incessantemente tra loro, ma giungono solo fino a un dato punto: in tal modo conducono la nostra mente alla grande calma del mare, di cui anch’esse sono parte e alla quale dovranno ritornare con un ritmo di meravigliosa bellezza.

Infatti queste ondulazioni e vibrazioni, questo innalzarsi e ricadere, non sono l’effetto d’una agitazione disordinata di corpi eterogenei, ma formano una vera danza ritmica. Il ritmo non può mai scaturire dalla cieca violenza della lotta, il suo principio fondamentale deve essere l’unità, non la discordia. Questo principio d’unità è il mistero dei misteri. L’esistenza

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