Ladri di sogni by Maggie Stiefvater

Ladri di sogni by Maggie Stiefvater

autore:Maggie Stiefvater
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Urban Fantasy, Young Adult
ISBN: 9788858675410
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-05-14T16:00:00+00:00


28

«Buonasera, Re di Spade.»

«Buona sera a lei, nobile lama. Ha fatto una lettura psichica prima che io arrivassi? Per sapere cosa sarebbe successo?» chiese l’Uomo Grigio mentre camminava con Maura verso l’Orrida Champagne. Si era fatto la doccia, anche se non si era rasato la barba – il suo tratto distintivo – e stava bene, ma Maura non lo disse ad alta voce.

«Hai ucciso qualcuno prima di venirmi a prendere?» Maura aveva sostituito i suoi jeans logori con un paio leggermente meno logori e indossava una maglietta di cotone con una sola manica che metteva in evidenza l’armonia perfetta della clavicola e del collo. Stava bene, ma l’Uomo Grigio non lo disse ad alta voce.

Eppure erano entrambi consapevoli dello sguardo dell’altro.

«Ovviamente no. Non credo di uccidere nemmeno lontanamente tutte le persone che pensi tu» disse, aprendo la portiera dal lato del passeggero. «Sai, è la prima volta che ti vedo indossare un paio di scarpe. Oh, quindi… che succede laggiù?»

Maura diede uno sguardo dietro di sé, dove aveva indicato lui. Una piccola e affaticata Ford aveva appena accostato dietro la macchina a noleggio dell’Uomo Grigio. «Oh, è Calla. Ci sta seguendo fino al ristorante per assicurarsi che mi ci stai portando davvero e che non mi seppellirai nei boschi.»

«Ridicolo. Io non seppellisco mai nessuno » disse L’Uomo Grigio .

Calla agitò la mano, maliziosa, nella sua direzione. Le sue dita erano come artigli sul volante.

«Le piaci» disse Maura. «Dovresti esserne contento. È una buona amica.»

La Ford in fin di vita li seguì fino al ristorante e aspettò fuori finché l’Uomo Grigio e Maura furono seduti a un tavolo sotto piante rampicanti e graticci pieni di luci natalizie. Ventilatori fissati agli angoli tenevano a bada l’umidità della notte.

Maura disse: «Ordinerò io per te».

Aspettò per vedere se lui l’avrebbe sfidata, ma l’Uomo Grigio disse solamente: «Sono allergico alle fragole».

«Come il sei per cento della popolazione» notò lei.

Lui disse: «Ora capisco da dov’è uscita tua figlia».

Lei gli sorrise. Aveva uno di quei sorrisi amabili, aperti, perfetti, genuinamente felici e bellissimi. L’Uomo Grigio pensò: Questa è la decisione peggiore che io abbia mai preso.

Lei ordinò per entrambi. Nessuno dei due bevve vino. Gli antipasti erano deliziosi, non per merito della cucina, ma perché qualsiasi cibo mangiato in attesa di un bacio è delizioso.

L’Uomo Grigio chiese: «Com’è, essere una veggente?».

«Strano modo per chiederlo.»

«Voglio dire, quanto vedi, e quanto chiaramente? Sapevi che te l’avrei chiesto? Sai a cosa sto pensando?»

Il sorriso di Maura s’incurvò, scaltro. «È come un sogno o un ricordo, ma in avanti. La maggior parte è sfocata, ma a volte vediamo un certo elemento molto chiaramente. E non è sempre il futuro. Spesso, quando la gente richiede una lettura psichica, diciamo loro cose che già conoscono. Quindi no, non sapevo che mi avresti fatto questa domanda. E sì, so a cosa stai pensando, ma perché sono brava a indovinare, non perché sono una brava veggente.»

Era strano, pensò l’Uomo Grigio, quanto sembrasse spiritosa, quanto quel sorriso fosse sempre sul punto di spuntarle sulle labbra. Non si notavano né la tristezza né la nostalgia se non si sapeva che c’erano.



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