L’investitore intelligente (Italian Edition) by Benjamin Graham

L’investitore intelligente (Italian Edition) by Benjamin Graham

autore:Benjamin Graham [Graham, Benjamin]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hoepli
pubblicato: 2020-09-24T22:00:00+00:00


a Le cifre del 1963 sono rettificate per la distribuzione delle azioni General Motors.

b Le cifre del 1963 sono rettificate per i successivi frazionamenti azionari.

2. Il management. A Wall Street si parla molto di questo argomento, ma si dice poco di realmente utile. Finché non saranno ideati e applicati test obiettivi, quantitativi e minimamente affidabili per valutare la competenza manageriale, questo fattore continuerà ad apparire nebuloso. È lecito ipotizzare che un’azienda di straordinario successo abbia una dirigenza straordinaria. Sarà evidente già dai risultati passati; risulterà nuovamente dalle stime per i prossimi cinque anni e di nuovo nel fattore già discusso delle prospettive a lungo termine. La tendenza a contarlo un’altra volta come ulteriore motivo di ottimismo può condurre facilmente a pericolose sopravvalutazioni. Il fattore management è più utile, a nostro avviso, nei casi in cui si è verificato di recente un cambiamento che non ha ancora mostrato i suoi effetti sulle cifre reali.

Due casi spettacolari di questo tipo si sono verificati in Chrysler Motor Corporation. Il primo avvenne nel lontano 1921, quando Walter Chrysler prese il comando della quasi moribonda Maxwell Motors e in pochi anni la trasformò in una grande impresa molto redditizia, mentre numerose altre case automobilistiche fallivano. Il secondo risale al 1962, quando Chrysler era molto lontana dalle glorie passate e il titolo aveva il prezzo più basso da molti anni a quella parte. Poi la diversificazione delle attività associate a Consolidation Coal ha impresso la svolta. Gli utili sono cresciuti da 1,24 ad azione nel 1961 all’equivalente di 17 dollari nel 1963, mentre il prezzo è cresciuto da un minimo di 38 ½ nel 1962 all’equivalente di quasi 200 l’anno successivo.6

3. La forza economica e la struttura del capitale. Le azioni di un’azienda con molto surplus di liquidità e nient’altro che equity in bilancio è chiaramente un acquisto migliore (a parità di prezzo) rispetto a un’altra azienda con gli stessi utili per azione ma ingente indebitamento bancario e titoli senior. Questi fattori sono giustamente e attentamente presi in considerazione dagli analisti di titoli. Una modesta quantità di obbligazioni o azioni privilegiate, tuttavia, non è necessariamente uno svantaggio per le ordinarie, né lo è un uso moderato del credito bancario stagionale. (Tra parentesi, una struttura a piramide inversa – poche azioni ordinarie rispetto alle obbligazioni e alle privilegiate – può, in condizioni favorevoli, generare un enorme profitto speculativo nelle ordinarie. Questo è il fattore noto come «leverage».)

4. Lo storico dei dividendi. Uno dei test più persuasivi di alta qualità è una storia ininterrotta di dividendi pagati nell’arco di molti anni. Riteniamo che avere pagato dividendi ininterrottamente per almeno vent’anni sia un importante fattore positivo nel rating di qualità dell’azienda. In effetti l’investitore difensivo può ragionevolmente limitare i suoi acquisti ai titoli che soddisfano questo criterio.

5. Il pay out. Quest’ultimo fattore è il più difficile da affrontare nel modo giusto. Per fortuna, la maggior parte delle aziende ha iniziato a seguire quella che possiamo chiamare una «politica dei dividendi standard». Ciò ha significato la distribuzione di circa due



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