L'amante di Rembrandt by Simone van der Vlugt

L'amante di Rembrandt by Simone van der Vlugt

autore:Simone van der Vlugt [van der Vlugt, Simone]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2021-04-22T12:00:00+00:00


16

Così passavano gli anni. Titus cresceva sano e forte. Sapeva che Saskia era sua madre perché glielo dicevano, ma per lui non significava molto. Aveva cinque anni, quasi sei, e ogni tanto si metteva a guardare i ritratti di Saskia, ma non chiedeva mai di lei.

Un giorno lo avrebbe fatto. Ero contenta di aver conosciuto Saskia, così avrei potuto parlargliene. Certo, l’avevo incontrata quando era già gravemente malata, ma l’amore per il suo bambino e il suo desiderio di continuare a occuparsi di lui come poteva avevano lasciato una profonda impressione in me.

Erano davvero già cinque anni? Il tempo era passato in fretta, ma non senza lasciare tracce. Nel frattempo avevo compiuto trentasette anni. Non ero una vecchia decrepita, ma non ero neanche più giovane. Lo vedevo nel mio volto e lo notavo nella mia figura, che si arrotondava sempre di più.

Quando Samuel e Rembrandt mi avevano ritratta sopra la mezza porta sembravo ancora una ragazza, ma piano piano il mio aspetto si era fatto un po’ stanco, con borse sotto gli occhi e rughe che erano arrivate abbastanza in fretta.

Rembrandt riproduceva tutto, con spietata precisione. Posai per un quadro storico, il racconto biblico di Tobia e Sara. Dovevo stare sdraiata nuda nell’alcova e guardare da dietro la tenda. Il dipinto era bellissimo, ma preferivo vederlo il meno possibile.

Mi godevo l’infanzia di Titus, consapevole che presto sarebbe finita. Tra poco sarebbe andato a scuola e, come avevo imparato dalla famiglia Beets, sarebbe cambiato in fretta.

Anche Rembrandt sembrò accorgersi che il tempo passava. Iniziò a disegnare Titus, proprio in una fase in cui lui non ne voleva sapere. «No! Smettila!» gridava, coprendosi il viso con la mano. Rembrandt si metteva a ridere e continuava tranquillamente a disegnare.

Negli ultimi anni avevo imparato a guardare l’arte con altri occhi. I ritratti non venivano mai fatti a caso, avevo scoperto nel frattempo, nemmeno quelli dei bambini. Questi ultimi dovevano servire a dimostrare che i bambini erano ben educati, pronti per una vita virtuosa, cristiana.

I disegni e i ritratti di Titus fatti da Rembrandt non rispettavano affatto questi canoni. Preferiva dipingere suo figlio esattamente così com’era.

A settembre, appena ebbe compiuto sei anni, Titus andò alla scuola latina e la casa si fece un po’ più silenziosa. Se avessi avuto dei bambini miei, mi avrebbero tenuta impegnata e avrebbero riempito stanze e corridoi di grida e risate. Il vecchio dolore che credevo ormai sopito si risvegliò. Mi rattristavo. Forse fu per questo che iniziai ad avere problemi di salute. Sempre più spesso, verso mezzogiorno, avevo bisogno di riposare.

Con l’arrivo dell’estate le cose andarono un po’ meglio. Non dovevo più dormire così spesso di giorno e seguivo il consiglio del dottore di uscire regolarmente.

Un giorno caldo e assolato ero sulla banchina vicino all’Anthoniesluis a guardare il viavai sull’acqua quando mi sentii chiamare da qualcuno.

«Geertje! Ehi, Geertje!»

Scrutai le barche, perché la voce veniva dal canale, finché non vidi una donna vestita alla maniera del Waterland che mi salutava con la mano. Solo quando la barca fu più vicina la riconobbi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.