Le buone maniere by Valentina D'Urso

Le buone maniere by Valentina D'Urso

autore:Valentina, D'Urso [D'Urso, Valentina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Farsi un'idea
ISBN: 9788815228772
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2010-10-14T22:00:00+00:00


Messaggi di ecologia quotidiana

Che una parte delle buone maniere sia oggi di pertinenza degli ecologisti è testimoniato, ad esempio, dal fatto che Grazia Francescato, presidente del World Wild Fund, sia chiamata a dare consigli di galateo. Così scrive Francescato:

«Partiamo dalle cose più piccole: accendete lo scaldabagno solo la notte, fate andare la lavatrice solo a pieno carico. Innaffiate le piante con l’acqua adoperata per lavare l’insalata. Rispettate la raccolta differenziata della carta e del vetro. Iniziate subito: imparate a usare le buone maniere con la Terra, non è mai troppo tardi» («Donna Moderna», 1996).

Ma anche altri personaggi, dalla scrittrice all’attore al bravo presentatore, intervistati sulla buona e sulla cattiva educazione, parlano tutti di norme che tengono presenti i princìpi ecologici.

È da notare poi – ed è un segno certo della diffusione e della profondità del cambiamento – come termini di origine ecologica siano entrati largamente nel vocabolario, contribuendo a loro volta a rafforzarne l’importanza soggettiva. Nell’educazione civica si sono diffuse delle frasi francamente brutte da cui però traspare la preoccupazione ecologica; ad esempio, invece di «sono vietati i rumori molesti» si dice «evita l’inquinamento acustico», si sconsiglia di tenere acceso il motore ai semafori perché «aumenta l’inquinamento atmosferico». In particolare, mi sembra che si faccia un grandissimo uso figurato del termine «riciclaggio» – riciclaggio di denaro sporco, di regali non graditi, di indumenti propri e altrui – mentre il riciclaggio in senso proprio, quello che richiede come primo passo la raccolta differenziata dei rifiuti, no, quello no, troppa fatica.

Anche del linguaggio è stato detto che è «inquinato» da strafalcioni o da termini così ripetuti anche a sproposito da aver quasi perso il loro significato originario. Di fatto, le parole troppo e male usate sono state chiamate proprio «parole di plastica» dalla linguista Ornella Castellani Pollidori (e il suo saggio, pubblicato nel 1996, si intitola appunto La lingua di plastica).

L’ingresso autorevole dei princìpi ecologici nei galatei è sancito anche dai maestri ufficiali di bon ton. Lina Sotis, che alla metà degli anni ’80 ha scritto un galateo di grandissimo successo con questo titolo, oggi fra i precetti del galateo del Duemila inserisce norme altrimenti incomprensibili, del tipo: «Adoperate il treno e i mezzi pubblici», «Date il buon esempio nella raccolta dei rifiuti».

Secondo alcuni, a volte si esagera con l’ecologia; secondo altri, siamo tutti terribilmente ottimisti, o ingenui, o pigri e in malafede. Comunque, anche se la prospettiva e le parole sono nuove, c’è sempre stato nei galatei un rispetto per la natura di presa immediata e che riguarda proprio tutti.

In realtà questo rispetto corrisponde ad alcuni dei princìpi elementari della buona educazione di una volta: non buttare cartacce, non sprecare l’acqua e la luce, non danneggiare gli arbusti, non distruggere i nidi di uccelli, non fare fuochi nei boschi e così via. Erano norme fondamentali, riportate da molti galatei, e soprattutto dal celebre Manuale delle giovani marmotte.

Una volta – e parlo solo di trent’anni fa – le buone maniere di questo tipo si chiamavano anche «economia domestica» e includevano quei princìpi di rispetto dell’ambiente e di orrore per lo spreco.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.