Le cronache terrestri 07 - Il giorno degli dei by Zecharia Sitchin

Le cronache terrestri 07 - Il giorno degli dei by Zecharia Sitchin

autore:Zecharia Sitchin [Sitchin, Zecharia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: arte, storico, mitologia
ISBN: 9788858509715
Google: fQGqAAAAQBAJ
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2007-07-01T22:00:00+00:00


Fig. 66

I re fenici del I millennio a.C. erano ben consapevoli del significato e della funzione del sito – ne è testimone la sua raffigurazione su una moneta fenicia ritrovata a Biblo (fig. 55). Il profeta Ezechiele (28, 2-14) ammoniva il re di Tiro dal credere con arroganza che, per il solo fatto di essere stato in quel luogo sacro degli Elohim, era diventato egli stesso un dio:

Io ti posi sul monte santo di Dio

E camminavi in mezzo a pietre di fuoco [... e hai pensato]

Io sono un dio,

sono stato al luogo degli Elohim;

ma tu sei solo un uomo, non un dio.

Fu a quell’epoca che il profeta Ezechiele – in esilio nei pressi di Haran sul fiume Khabur – ebbe visioni divine di un carro celeste – un UFO -, ma rimandiamo questa storia a un capitolo successivo. In questo contesto è importante notare che dei due siti legati allo spazio solo Gerusalemme era nelle mani dei seguaci di Yahweh.

La Bibbia ebraica, nota come la Torah (gli “Insegnamenti”), è composta da cinque libri. Il primo, la Genesi, narra la storia della Creazione, di Adamo, di Noè fino ai Patriarchi e a Giuseppe. Gli altri quattro libri: l’Esodo, il Levitico, i Numeri e il Deuteronomio narrano la storia dell’Esodo e citano le regole e i regolamenti della nuova religione di Yahweh. Si afferma chiaramente la creazione di una nuova religione, che determinava un nuovo modo di vivere “sacerdotale”: «Non farete come si fa nel paese d’Egitto, dove avete abitato, né farete come si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi» (Levitico 18, 3).

Dopo aver stabilito le basi della fede («Non avrai altro Dio all’infuori di me») e il codice morale ed etico in appena Dieci Comandamenti, seguono pagine e pagine di prescrizioni alimentari molto rigide, regole per i rituali e per gli abiti dei sacerdoti, insegnamenti di natura medica, indicazioni relative all’agricoltura, istruzioni architettoniche, regole per le famiglie e per la condotta sessuale, leggi sulla proprietà e contro i crimini, ecc. ecc. Rivelano una conoscenza magistrale praticamente in ogni disciplina scientifica, esperienza nei metalli e nei tessuti, conoscenza dei sistemi legali e dei problemi della società, una certa familiarità con il paese, con la storia, le abitudini e le divinità di altre nazioni – nonché alcune preferenze numeriche.

È ovvia la preferenza per il numero dodici: le dodici tribù di Israele, o i dodici mesi dell’anno. Altrettanto ovvia è la predilezione per il numero sette, in particolare nelle festività e nei rituali, e nell’istituire una settimana di sette giorni e nello stabilire il settimo giorno come il Sabbath. Quaranta è un numero speciale, come nei quaranta giorni e nelle quaranta notti che Mosè trascorse sul Monte Sinai, o i quaranta anni ai quali gli Israeliti furono condannati a vagare nel deserto del Sinai. Questi numeri ci risultano familiari grazie alle narrazioni sumere: i dodici membri del sistema solare e il calendario di dodici mesi di Nippur; il sette, quale numero planetario della Terra (quando gli



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