Le Migliori Opere Di Fantascienza by Isaac Asimov

Le Migliori Opere Di Fantascienza by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 1987-06-10T22:00:00+00:00


Ferrucci si difese come un demonio. Lui non era sotto l’effetto della Spaziolina. Trovarono la Spaziolina alterata in sottili sacche di plastica color carne fissate alla superficie interna delle cosce, e rivestite di peli in modo da risultare invisibili. Non si vedevano: si sentivano soltanto, e comunque dovettero adoperare un coltello per assicurarsene.

Poi Rog Crinton, sogghignante e quasi fuori di sé per il sollievo, mi afferrò per il bavero in una stretta minacciosa.

– Come hai fatto a riuscirci? Che cosa lo ha tradito?

Cercai di svincolarmi.

– Uno di loro – dissi, – stava simulando gli effetti della Spaziolina. Di questo ero sicuro. Così ho raccontato loro… – Diventai prudente, di colpo. I particolari non erano affar suo. – Uhm… storielle piccanti; due non hanno mai reagito, quindi erano imbottiti di Spaziolina. Ma il respiro di Ferrucci era diventato più rapido, e il sudore gli era spuntato sulla fronte. Ho fatto un racconto molto realistico, e lui ha reagito, quindi non aveva preso la Spaziolina. E quando si sono alzati in piedi per uscire, ormai ero sicuro e l’ho fermato. E adesso, vuoi lasciarmi andare?

Mi lasciò andare e poco mancò che io cadessi riverso.

Ero pronto a decollare. I miei piedi battevano il pavimento senza bisogno di istruzioni da parte mia, ma mi voltai.

– Ehi, Rog – dissi. – Puoi firmare un assegno di mille crediti senza farli figurare nei registri… per lavori resi al Servizio?

Fu allora che mi resi conto fino a che punto era fuori di sé per il sollievo e per una gratitudine molto temporanea, perché rispose: – Sicuro, Max, sicuro. Anche diecimila crediti, se li vuoi.

– Li voglio – dissi io. – Li voglio, li voglio.

Riempì un assegno ufficiale del Servizio per diecimila crediti, che in mezza Galassia valevano come denaro in contanti. Stava addirittura sorridendo, quando me lo consegnò, e potete star certi che stavo sorridendo anch’io, quando lo presi.

Era affar suo come intendesse giustificare quell’uscita. L’importante era che non figurasse come entrata agli occhi di Hilda.



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