Le parole che mi hai lasciato by Giulia Baldelli

Le parole che mi hai lasciato by Giulia Baldelli

autore:Giulia Baldelli [Baldelli, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Guanda
pubblicato: 2024-05-14T22:00:00+00:00


In realtà io iniziavo ad avere mille domande che vorticavano nella mia testa dal lunedì al sabato. In ordine sparso. Ti infastidisce il velo? È vero come dicono al bar, perché i baristi ubriachi erano sempre utili a spifferare, che sei nata appena i tuoi sono arrivati in Italia? In Marocco ci vai mai, sei stata nel deserto? E ancora, quanto cazzo d’affitto chiede il vostro proprietario che vi costringe a vivere in tribù? E poi, se me lo puoi dire, sei lesbica? Che lo fosse mia sorella lo escludevo. Il ricordo della mega scatola di preservativi e delle pillole anticoncezionali ingurgitate mentre stava con il Biondo parlava chiaro, secondo i miei criteri di classificazione delle preferenze sessuali. Durante la settimana annotavo sui quaderni (sul retro, nascosto agli occhi curiosi della Tonelli) tutte le domande che mi zampillavano nel cervello, il sabato mi addormentavo immaginando il momento in cui le avrei formulate.

Ma appena vedevo il mare e lei pronunciava la frase di rito, sediamoci qui, il coraggio di attaccare con gli interrogativi spariva. Perché in fondo una parte di me sapeva che erano esercizi di curiosità. I gusti sessuali, l’immigrazione o le sabbie del deserto erano solo divagazioni per non passare alla vera domanda. Lei ha tradito anche te?

Desideravo che fosse così. Che la sua pena fosse come la mia, che anche lei fosse rimasta a secco come me e Milena, a cui Betta non aveva lasciato nemmeno una riga. Nemmeno una parola d’addio. Ero già certo che mia sorella non l’avesse amata. Dopo la rottura con il Biondo, di fidanzati non si era più parlato. Ogni attenzione di Betta era rivolta a soddisfare le sue dipendenze. Era impossibile che avesse trovato la forza di legarsi a qualcuno. Maschio o femmina che fosse. In qualche modo che ignoravo, lei e Aisha si erano conosciute, Aisha si era presa a cuore il caso di Betta e lei l’aveva lasciata fare. Nient’altro. Questa sicurezza però non mi bastava. Speravo che mia sorella con lei non fosse stata più clemente che con me. Ma le scarpe parevano indicare il contrario. Betta le aveva lasciate a lei.

Allora, pur di non rischiare conferme della mia gelosia, stavo zitto. Mi nascondevo dietro i silenzi di Aisha. Vegliavo al suo fianco la massa del mare che, tra le sue particelle infinite, conservava l’impronta delle nuotate di Betta. Grigia nelle domeniche senza sole, azzurra in quelle limpide, bronzo nei giorni di vento caldo, piatta se i pini erano immobili. Sporca e schiumosa durante i temporali che ci prendevamo senza cercare riparo nei bar. Io in quelle occasioni me ne sarei scappato dalle onde alte, avrei volentieri barattato i sani tocchetti di zenzero o la tisana con brioches e bombolone di un bar, ma non ero disposto a rinunciare all’altra medicina, la più efficace, che restava a inzupparsi noncurante del crepitio dei rami secchi. Senza ombrello, il velo fradicio, attenta a non bagnare di acqua salata le scarpe.



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