Le strade oscure by Andrea Fazioli

Le strade oscure by Andrea Fazioli

autore:Andrea Fazioli [Fazioli, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2022-07-31T22:00:00+00:00


26

«Non è una grande famiglia » disse Contini. «Almeno da parte di lui.»

«Hai controllato?»

«I genitori di Ernesto sono morti entrambi e lui era figlio unico. Liliana invece ha un fratello e una sorella.»

«Abitano qui?»

«Lei a Como, infermiera, sposata con quattro figli. Lui a Milano, commercialista, due figli. Vanno d’accordo ma non si vedono spesso.»

Stavano dirigendosi in macchina verso il casolare in cui viveva la madre di Liliana, a pochi chilometri da Sarnate.

«È strano, vero?» mormorò Francesca. «Si pensa sempre che le famiglie siano numerose, che si moltiplichino, che facciano pranzi e raduni. E invece guarda… tu non hai nessuno, io nemmeno. Almeno Liliana ha sorelle, nipoti, genitori…»

«Solo la madre. Il padre, Francesco Molteni, detto Paco, è morto in agosto. Un infarto, ma stava male già da tempo.»

«Quindi Vera ha perso il nonno e il papà uno dopo l’altro.»

Entrambi erano rimasti stupiti dall’intelligenza e dalla forza d’animo della ragazzina. Stava elaborando il lutto a modo suo, seguendo un crinale fra la realtà e l’immaginazione.

«Purché non esageri» disse Francesca. «Spero che sua madre la tenga d’occhio. Tutti quegli animali immaginari… fra l’altro, perché credi che ci abbia lasciato le fotocopie? Era una cosa privata, fra lei e suo padre.»

«Ma Ernesto non c’è più.»

Vera aveva insistito perché leggessero tutte le descrizioni degli animali, e loro le avevano promesso di farlo. Sfogliando il fascicolo, avevano già trovato il testo sullo sniek, che spiegava la cintura nella camera della bambina, e altri animali che sembravano alludere sempre a qualcosa, a uno stato d’animo, a una proiezione del passato o del futuro.

«Liliana la manda da una psicologa» disse Contini. «A quanto pare con lei non parla degli animali.»

«Ma perché stiamo andando dalla nonna?» domandò Francesca.

«Non lo so. Una sensazione. Qualunque cosa sia accaduta, secondo me c’entra anche la famiglia.»

«Quindi abbiamo un’aggressione sessuale, una truffa economica… e anche una storia di famiglia?»

«Non è detto che sia tutto collegato. L’atto di violenza a Cadenazzo potrebbe essere una specie d’intimidazione di stampo mafioso, ma mi sembra comunque una cosa stupida. A meno che Ernesto avesse in mano delle prove sicure. Fra l’altro, non dimentichiamo che gli avevano appena fregato il portafoglio.»

«Ah già!» disse Francesca. «Abbiamo anche un furto di portafoglio…»

«Sì. E vorrei sapere perché il Morsa non si è più fatto vivo.»

«È un bel casino. E tu? Vuoi tornare a Cadenazzo? A Molino Nuovo?»

«A Molino Nuovo. Vorrei sapere se Ernesto ha lasciato il portatile in ufficio. E poi credo che il centro della storia sia proprio lì, dove Ernesto passava la maggior parte del tempo. Fra l’altro, ho telefonato ad Agnese e mi ha detto che il signor Pini ha un ufficio in via Vicari, vicino sia al condominio Aurora, sia all’ufficio di Jimmy Opel.»

«Jimmy Opel!» esclamò Francesca. «Il fatto che sia coinvolto pure lui non aiuta… è quasi un animale immaginario, come quelli di Ernesto!»

Più passava il tempo, più Contini aveva le idee confuse. Ma faceva parte del gioco. Era inutile ragionare o elaborare teorie, l’essenziale era tenersi in movimento. Sebbene privi di connessioni, i fatti erano chiari: una truffa, un’aggressione, un omicidio.



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