Lezioni sul fascismo by Palmiro Togliatti

Lezioni sul fascismo by Palmiro Togliatti

autore:Palmiro Togliatti [Togliatti, Palmiro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fascismo, Togliatti, Attualità, Storia contemporanea
editore: Editori Riuniti
pubblicato: 2019-11-02T19:30:23+00:00


Il dopolavoro

Abbiamo fatto un esame nel quale abbiamo sottolineato le differenze esistenti fra le varie organizzazioni di massa del fascismo ed abbiamo veduto come sulla base di queste differenze noi determiniamo la nostra tattica, il nostro atteggiamento e le forme da adottare nel lavoro in queste organizzazioni, lavoro da svolgersi dal di dentro e dal di fuori. Abbiamo visto prima l’organizzazione politica, il partito, il quale ha una tendenza a diventare una organizzazione di massa, abbiamo poi parlato delle organizzazioni militari-propagandistiche, caratteristica fra le quali sono i fasci giovanili di combattimento e ci siamo intrattenuti sulle organizzazioni sindacali, organizzazioni di massa coatte, che pertanto non hanno un carattere di massa più largo delle precedenti.

Arriviamo oggi alla più larga delle organizzazioni fasciste; dico organizzazioni nel senso stretto e faccio questa riserva perché vi sono altre organizzazioni, vi è l’assistenza invernale la quale è anche un’organizzazione ma non ha tessere, non ha sede, non ha quote d’iscrizione pur abbracciando una massa molto più larga di tutte le altre organizzazioni fasciste.

Il dopolavoro non è stato sempre numericamente l’organizzazione più larga del fascismo, ma lo è stato per gli scopi che esso si propone, per le origini, per le sue forme di organizzazione. Il fascismo si vanta di aver inventato il dopolavoro già al tempo dei primi fasci di combattimento. Ciò non è vero. È vero che essi allora si proponessero delle attività sportive e culturali, ecc. Ma questo non era ancora il dopolavoro. Il problema di creare una vera e propria organizzazione di massa si presenta di fronte al fascismo solo più tardi, solo alla vigilia della promulgazione delle leggi eccezionali, nel 1926.

Si può dire, è bene insistere sulle date affinché voi vi familiarizziate con esse e vediate lo sviluppo del fascismo, che questa organizzazione è stata creata all’inizio del 1926. Se avete presente quanto abbiamo detto sullo sviluppo del fascismo, comprenderete facilmente come questa sia una delle misure per arrivare all’organizzazione dello Stato corporativo. La creazione del dopolavoro fa parte delle organizzazioni dello Stato corporativo.

Quando il dopolavoro è sorto, non si poneva il problema della concorrenza ma questo si poneva nei termini di altre organizzazioni. Intanto, neanche i sindacati nel 1926 non erano più sul terreno della concorrenza; essi avevano il monopolio, per questo non si pose il problema della concorrenza. Vi furono anche altri motivi: un’organizzazione centralizzata per soddisfare i bisogni educativi, culturali, sportivi delle masse non esisteva, non era mai esistita, in Italia, nel campo di classe. È questa una delle più gravi lacune nel movimento operaio italiano, particolarmente del dopoguerra.

Vi furono alcuni tentativi ma questi rivestirono sempre un carattere puramente locale (a Torino per esempio) oppure esistevano delle organizzazioni le quali si riallacciavano a delle forme di organizzazione preesistenti. Per esempio nella Venezia Giulia vi era una larga rete di organizzazioni culturali, di circoli, ecc. Ma era questa una eredità della socialdemocrazia austriaca lasciata all’Italia dopo l’annessione a questa della Venezia Giulia. Quali forme d’organizzazione esistevano in questo campo? Dappertutto, erano elemento caratteristico gli scopi molto semplici i quali



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