L'intelligenza artificiale by Margaret A. Boden;

L'intelligenza artificiale by Margaret A. Boden;

autore:Margaret A., Boden; [Boden, Margaret A. ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815353139
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-08-15T00:00:00+00:00


6. Le connessioni non sono tutto

Molte concezioni delle ANN assumono che l’unica cosa importante in una rete neurale sia la sua anatomia: quali unità sono collegate con quali altre, e quanto forti sono i pesi di questi legami? Queste domande sono decisive, certamente. Tuttavia, la neuroscienza recente ha mostrato che i circuiti biologici possono qualche volta alterare la loro funzione computazionale (e non semplicemente renderla più o meno probabile), grazie alle molecole chimiche che sono diffuse in tutto il cervello.

Il monossido di azoto (NO), ad esempio, si diffonde in tutte le direzioni, e i suoi effetti – che dipendono dalla concentrazione nei punti rilevanti – perdurano fino a quando la molecola non decade (il tasso di decadimento può essere alterato dagli enzimi). In questo modo, il monossido di azoto lavora su tutte le cellule in un dato volume della corteccia indipendentemente dal fatto che esse siano connesse a livello sinaptico o meno. Le dinamiche funzionali delle reti neurali in questione sono molto differenti dalle ANN «pure», poiché la segnalazione a livello di volume prende il posto della segnalazione da punto a punto. Effetti analoghi sono stati riscontrati per il monossido di carbonio e l’acido solfidrico, e per molecole complesse come la serotonina e la dopamina.

«Tanto peggio per le ANN!», potrebbe dire uno scettico dell’IA. «Dentro i computer la chimica non c’è». «Ne consegue», potrebbe continuare lo scettico, «che l’IA non sarà mai in grado di modellare gli stati d’animo, o le emozioni. Perché dipendono dagli ormoni e dai neuromodulatori». Esattamente questo tipo di obiezione fu avanzata dallo psicologo Ulric Neisser nei primi anni Sessanta e, qualche anno dopo, dal filosofo John Haugeland nella sua influente critica del «cognitivismo». L’IA può modellare il comportamento, dissero entrambi, ma mai l’emozione.

Tuttavia, queste scoperte neuroscientifiche hanno spinto alcuni ricercatori nel campo dell’IA a progettare un tipo radicalmente nuovo di ANN, in cui la connettività non è tutto. Nelle GasNet, alcuni nodi sparsi nella rete possono rilasciare dei «gas» simulati che si diffondono e modulano le proprietà intrinseche degli altri nodi e delle altre connessioni in vari modi, a seconda della loro concentrazione. Il volume della diffusione fa la differenza, così come la forma della sorgente di diffusione (modellata come una sfera cava, invece che come un punto). Di conseguenza, un dato nodo si comporterà in modo differente a seconda della situazione. In certe condizioni gassose, un nodo ne influenzerà un altro anche se tra loro non vi è alcuna connessione diretta. È l’interazione tra il gas e le connettività elettriche dentro il sistema a essere cruciale e, dal momento che il gas è emesso solo in certe occasioni e si diffonde o decade in modo molto variabile, questa interazione è dinamicamente complessa.

La tecnologia GasNet è stata utilizzata, ad esempio, per evolvere «cervelli» per robot autonomi. I ricercatori hanno scoperto che uno specifico comportamento potrebbe coinvolgere due sottoreti scollegate, che lavorano insieme per via degli effetti di modulazione. Hanno inoltre scoperto che un determinato «rivelatore di orientamento» in grado di utilizzare un triangolo di cartone come ausilio alla navigazione può evolversi nella forma di sottoreti parzialmente scollegate.



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