Lo potevo fare anch'io by Francesco Bonami

Lo potevo fare anch'io by Francesco Bonami

autore:Francesco Bonami [Bonami, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852016349
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XVIII

La Mona Koonsa

Se Matthew Barney scruta l’abisso del destino umano e Damien Hirst gioca con la morte, un altro grande dell’arte contemporanea, Jeff Koons celebra la felicità e l’amore dell’individuo attraverso l’immenso universo degli oggetti, trasformando la banalità in una specie di estasi del consumo.

I grandi capolavori dell’arte sono come quelle persone delle quali riconosciamo il volto ma di cui non ricordiamo o forse non abbiamo mai saputo il nome.

Pensiamo alla Nike di Samotracia, la Vittoria Alata, la scultura greca senza la testa ma con le ali che sta al Louvre, che abbiamo visto chissà quante volte riprodotta. Non ne conosciamo l’autore ma fa parte delle immagini, delle icone della nostra civiltà. Più o meno tutti la conoscono o l’hanno vista con la coda dell’occhio, un po’ come la Monna Lisa o l’Urlo di Munch.

Un artista contemporaneo che ha capito bene come funziona la cosa è Jeff Koons, americano, diventato famoso in Italia, diciamo, di rimbalzo, essendo stato per un breve periodo il marito di Ilona Staller, alias Cicciolina, un’artista del sesso, ovvero una pornostar ma anche, per le bizzarre regole della nostra politica, una parlamentare del partito radicale. Koons godeva già da tempo di una certa notorietà per meriti propri ma, da noi, la fama guadagnata nella cultura conta poco se non è passata al setaccio della televisione, delle riviste o degli scandali.

Ma a parte la relazione amorosa con Cicciolina, che lui considerava un’icona dei nostri tempi, Koons è importante nella storia dell’arte perché ha capito quanto la familiarità con un’immagine o un oggetto sia importante per il successo di un’opera d’arte. Cosciente di quanto sia difficile, se non impossibile, creare oggi un capolavoro dal nulla, Koons ha pensato che forse sarebbe stato possibile trasformare in capolavori cose comuni e insignificanti. Un po’ come aveva fatto Duchamp all’inizio del ’900.

Per fare questo però era necessario trasformare la banalità degli oggetti comuni in qualcosa di prezioso, unico, rendere il quotidiano qualcosa di eccezionale e pregiato. Come? Traducendo in materiali preziosi e sofisticati materiali poveri e comuni, per esempio la plastica.

Un esempio ben riuscito di questa ricetta è Rabbit, un coniglio gonfiabile riprodotto con una fusione di acciaio inossidabile, trasformandolo nella Nike della nostra era.

Se vi capiterà di vederlo in un museo capirete subito che si tratta di un coniglio, ma la sua superficie lucida e specchiante lo renderà simile all’apparizione fantastica o al miraggio di un coniglio. Se non avete avuto l’occasione di incontrare Rabbit in un museo, lo avrete sicuramente visto riprodotto su copertine di libri o di dischi che ne hanno utilizzato l’immagine non per il suo valore artistico ma per la sua manifesta riconoscibilità.

Basta quindi fondere qualsiasi robaccia in oro per trasformarla in un capolavoro? Certamente no. Koons non è un furbacchione ma un grande artista, come lo era Andy Warhol e come, in una certa misura, lo sono Damien Hirst e Maurizio Cattelan. Ad attestare il suo talento è la sapiente scelta delle immagini e degli oggetti.

Nel coniglio gonfiabile l’artista vede una forma classica che si



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