Lo splendore della luna. La saga degli Otori - 3 by Lian Hearn

Lo splendore della luna. La saga degli Otori - 3 by Lian Hearn

autore:Lian Hearn [Hearn Lian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2021-10-07T22:00:00+00:00


Le nozze furono celebrate dopo pochi giorni. Kaede bevve gli infusi preparati da Ishida, grata del torpore che le procuravano. Era decisa a soffocare ogni sentimento e a chiudersi nel gelo, come nel gelo era stata quando, tanto tempo prima, Takeo l’aveva guardata e, con i suoi poteri, l’aveva fatta piombare in un profondo sonno di ghiaccio. Non incolpava Ishida né Mamoru per la parte che avevano avuto nella sua prigionia, giacché sapeva che erano legati allo stesso rigido codice cui era legata lei, ma giurò in cuor suo che Murita avrebbe pagato per l’uccisione dei suoi uomini e di Raku; e finì per detestare Rieko.

Compì i rituali come se fosse una bambola o una marionetta su un palcoscenico. La sua famiglia era rappresentata da Shoji e da altri due dignitari, uno dei quali era fratello di Hirogawa, l’uomo che si era rifiutato di servirla e che lei aveva fatto giustiziare da Kondo il giorno della morte di suo padre. “Avrei dovuto eliminare tutti i suoi parenti” si disse con amarezza. “Gli ho risparmiato i familiari, con l’unico risultato di inimicarmeli tutti”. Erano presenti altri uomini di alto rango, che Kaede immaginò fossero stati inviati da Arai. Poiché non le rivolsero il minimo cenno di saluto e nessuno glieli presentò, capì fin troppo bene in quale posizione si trovasse adesso: non era più la signora di un feudo, alleata e pari grado del marito, ma la seconda moglie di un nobiluomo, obbligata a condurre la vita che lui riteneva più opportuna per lei.

La cerimonia fu elaborata e assai più fastosa di quella tra lei e Takeo a Terayama. Le preghiere e i canti non finivano più, l’incenso e il suono delle campane le diedero alla testa e, quando venne il momento di compiere il tradizionale rito delle coppe di sakè scambiate tre volte con il novello sposo, ebbe paura di svenire. Per tutta la settimana aveva mangiato pochissimo e si sentiva molto debole.

La giornata era innaturalmente afosa e opprimente e verso sera cominciò a piovere forte.

Vennero a prenderla in palanchino dal santuario. Rieko e le altre donne la spogliarono e lavarono, spalmandole creme sulla pelle e profumandole i capelli. Le infilarono una veste da notte più sontuosa degli abiti da lei indossati comunemente di giorno, e la condussero nei suoi nuovi appartamenti, al centro della residenza. Kaede non aveva mai visto prima quelle camere e non sapeva nemmeno che esistessero, ma notò che erano state restaurate da poco. Le travi e le cornici erano decorate con foglie d’oro, i paraventi erano stati ornati con dipinti di fiori e uccelli, le stuoie di paglia erano nuove e profumavano di fresco. A causa della pioggia battente le stanze erano buie, ma molte lanterne ardevano in sostegni di metallo finemente lavorati.

«Tutto questo è per voi» disse Rieko, con una nota di invidia nella voce.

Kaede non fece commenti. Avrebbe voluto dire: “A che scopo, visto che egli non dormirà mai con me?”, ma a Rieko non sarebbe affatto importato. All’improvviso si chiese se Fujiwara



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