Lolita by Vladimir Nabokov

Lolita by Vladimir Nabokov

autore:Vladimir Nabokov
La lingua: it
Format: mobi, epub, azw3
pubblicato: 2012-03-29T20:00:08+00:00


3

Era entrata nel mio mondo, nell’umbratile e umorosa Humbertlandia, con imprudente curiosità; lo aveva esplorato con un’alzata di spalle di divertito disgusto; e ora mi sembrava pronta a lasciarlo, mossa da qualcosa di molto simile al puro e semplice ribrezzo. Non vibrava mai al mio tocco, e un acido «cosa cavolo stai facendo?» era l’unica ricompensa alle mie fatiche. Al reame fatato che le offrivo, la mia sciocchina preferiva i film più sdolcinati, i gelati più stucchevoli. Se penso che tra un Hamburger e un Humburger lei sceglieva - invariabilmente, con algida precisione - il primo! Nulla è più atrocemente crudele di una bambina adorata. Vi ho detto il nome di quella gelateria in cui sono stato un attimo fa? Pensate un po’: La Glaciale Regina. Con un sorriso un po’ mesto la soprannominai Lolita La Mia Glaciale Principessa. Lei non capì quella malinconica battuta.

Oh, non guardarmi con quel cipiglio, lettore! Non voglio farti pensare che non riuscissi a essere felice. Devi capire che il viaggiatore incantato, posseduto da una ninfetta e a lei asservito, sta, per così dire, oltre la felicità. Nulla al mondo, infatti, dà tanta beatitudine quanto accarezzare una ninfetta. E hors concours, quella beatitudine, appartiene a un’altra classe, a un’altra categoria di sensi. Nonostante i nostri battibecchi, la sua villania, tutte le storie e le smorfie che faceva, e la volgarità, e il pericolo, e la spaventevole inanità di tutto quanto, io ero sprofondato nel mio paradiso d’elezione - un paradiso i cui cieli avevano il colore delle fiamme dell’inferno, ma pur sempre un paradiso.

Il competente psichiatra che studia il mio caso - il Dr. Humbert deve averlo ormai ridotto in uno stato di leporina fascinazione - sarà certo ansioso di vedermi portare la mia Lolita al mare, così che io possa trovare laggiù, finalmente, il soddisfacimento della «pulsione» di tutta una vita, e la liberazione dall’«inconscia» ossessione di un incompiuto amore infantile con l’iniziale signorina Lee.

Ebbene, signor dottore, lasciamelo dire: ho proprio cercato una spiaggia; ma devo anche confessare che, quando raggiungemmo il suo miraggio d’acqua grigia, la mia compagna di viaggio mi aveva già concesso tante delizie che la ricerca di un Reame sul Mare, una Costa Azzurra Sublimata, o quello che è, lungi dall’essere un impulso dell’inconscio, era diventata la caccia razionale a un’emozione puramente teorica. Gli angeli lo sapevano, e disposero di conseguenza. Una visita a una plausibile caletta sulla costa atlantica fu completamente rovinata dal maltempo. Cielo spesso e umido, onde melmose, un senso di nebbia infinita ma in qualche modo ordinaria... che cosa poteva essere più lontano dal fascino frizzante, dall’occasione di zaffiro e dalle rosate contingenze della mia passione rivierasca? Un paio di spiagge semitropicali sul Golfo, seppure abbastanza luminose, erano cosparse di animaletti velenosi e spazzate da venti d’uragano. Finalmente, sul litorale californiano, di fronte al fantasma del Pacifico, trovai un’intimità alquanto perversa dentro una specie di grotta, dalla quale si sentivano gli strilli di una quantità di giovani esploratrici che, in una sezione di spiaggia a loro



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