London Killing by Lia Celi

London Killing by Lia Celi

autore:Lia Celi [Celi, Lia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2024-03-08T12:00:00+00:00


14

5 NOVEMBRE 1831

SAFFRON HILL

Mattina

C’è qualcosa di strano nell’aria del quartiere italiano. Momolo e Pietro se ne sono accorti subito. E quando, infreddoliti e intorpiditi dalla scomoda notte passata sotto i banchi del mercato, sono entrati nel magazzino di padron Cabassa, ne hanno avuto conferma. Si aspettavano una ramanzina e un paio di scapaccioni per non essere rientrati la sera prima. E invece non è successo un bel niente. Il padrone era distratto e agitato da altre preoccupazioni, e nemmeno il mucchietto di monete consegnato da Pietro - niente male, per un debuttante - è riuscito a rasserenarlo. L’omaccione si è infilato il soprabito ed è uscito bofonchiando qualcosa. Fuori c’era un capannello di altri padroni italiani che parlottavano fra loro, gesticolando con foga. Qualcuno si faceva il segno della croce. Poi, alla spicciolata, si sono mossi verso ovest. Momolo ha captato le parole “chiesa di San Paolo”. Non la celebre cattedrale, ma l’omonima chiesa di Bedford Street.

– È vicino a Covent Garden, dov’eravamo stanotte – osserva Momolo, pensieroso.

– Forse andranno a messa – arrischia Pietro.

– Non credo. Saint Paul è chiamata “la chiesa degli attori” perché è vicino alla zona dei teatri. No, ci dev’essere sotto qualcosa. Andiamo da Martinelli, forse lui può dirci di più.

A quanto pare Vincenzo, il venditore di images, ha avuto la loro stessa idea.

Appena svoltato in Sharps Alley, i due scorgono da lontano l’inconfondibile vassoio carico di statuine. Il loro amico sta bussando alla porta sprangata della bottega.

– Oh, che succede oggi? – dice, riconoscendo i compagni. – Pare sia morto il Papa.

– Qualcuno è morto, sì –. È la voce di Marianna. Il suo viso, pallido e affranto, appare nello spiraglio di una finestrella a pianterreno. – Ma non è il Papa.

– E allora chi?

Dopo un armeggiare di chiavi, la porta si apre.

Marianna fa entrare gli amici nella bottega deserta. Prende dal tavolo un foglietto stampato a grosse lettere e lo mostra ai tre ragazzi. – L’ha portato al nonno il signor Bernasconi, l’intonacatore di Great Russell Street. Gliel’ha dato un poliziotto.

– Ne so quanto prima – replica Vincenzo. – Non so leggere l’italiano, figurati l’inglese.

Marianna indica le tre parole scritte a lettere più grosse e dice: – DEAD BOY FOUND. Vuol dire: “Trovato ragazzo morto”.

Pietro si sente gelare il sangue, mentre i suoi amici diventano più bianchi delle statuine ancora in lavorazione.

– Nome e provenienza sconosciuta, – continua a leggere Marianna – fra i tredici e i quindici anni, quattro piedi e sei pollici. Chi dovesse lamentare la scomparsa di un familiare o conoscente corrispondente alla descrizione, deve recarsi con urgenza presso la watchhouse del cimitero di St. Paul, Covent Garden, dalle ore…

– Cos’è una watchhouse? – domanda Pietro.

– La casa del custode, ce n’è una in tutti i cimiteri. Per sorvegliare le tombe e scoraggiare i profanatori.

Per qualche istante sulla bottega cade un silenzio irreale. Poi Vincenzo balbetta: – E allora? L’avviso dice “ragazzo morto”, mica “ragazzo morto di nome Carlo Ferrier”. E poi questo cadavere ha “quattro piedi e sei pollici”. Invece a me risulta che Carlo avesse due piedi e due pollici, come tutti.



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