L'ultimo Michelangelo by Antonio Forcellino

autore:Antonio Forcellino [Forcellino, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2024-04-15T00:00:00+00:00

Il dipinto regalato a Vittoria

La composizione ispirata da Vittoria a Michelangelo prende forma e colore in una tavoletta che l’artista realizza intorno al 1543-1544 (Fig. 26). Anche se non datate, alcune lettere di Vittoria a Michelangelo venute alla luce solo nel 1866 (troppo tardi per rimuovere la convinzione che Michelangelo avesse solo disegnato la composizione) ci attestano senza ombra di dubbio che la marchesa ricevette in regalo un dipinto e non un disegno. La sua reazione di fronte al quadro fu fermata in questa lettera, che inviò a Michelangelo proprio intorno a quel 1544:

Li effetti vostri excitano a forza il giuditio de chi li guarda et per vederne più exsperientia parlai de accrescer bontà alle cose perfette. Et ho visto che omnia possibilia sunt credenti. Io ebbi grandissima fede in Dio, che vi dessi una gratia sopranatural a far questo Christo: poi il viddi sì mirabile, che superò in tutti i modi ogni mia exspettatione: poi, fatta animosa dalli miraculi vostri, desiderai quello che hora maravegliosamente vedo adempito, cioè che sta da ogni parte in summa perfectione, et non se potria desiderar più, né gionger a desiderar tanto.

Et ve dico che mi alegro molto che l’angelo da man destra sia assai più bello, perché il Michele ponerà voi Michel Angelo alla destra del Signore, nel dì novissimo. Et in questo mezzo io non so come servirvi in altro che in pregarne questo dolce Christo, che sì bene et perfettamente havete depinto, et pregar voi mi comandiate come cosa vostra in tutto et per tutto11.

È evidente che Vittoria sta parlando di un dipinto e non di un disegno. Non c’è nessuna ragione perché, in una lettera così ben costruita, la Colonna, che era una collezionista, dovesse sbagliare la definizione dell’oggetto e trasformare un disegno in un dipinto. La sola idea che, in una corrispondenza con uno degli amici che stimava di più, abbia confuso un disegno con un dipinto è offensiva delle competenze e delle capacità critiche di Vittoria. Del resto nessun disegno, per quanto ben fatto, potrebbe giustificare l’ammirazione della poetessa che rivela un’opera complessa e rifinita. Il valore che nel contesto cinquecentesco avevano i disegni rispetto ai dipinti non solo ci assicura che era ben chiara, sia in ambito professionale che finanziario, la differenza tra un oggetto disegnato e uno colorato ma lo stesso contesto suggerirebbe che tutta questa passione non potrebbe essere suscitata dalla visione di un disegno. Il disegno è un ripiego rispetto al dipinto, come dimostra il fatto che Michelangelo ne regala tanti a Tommaso Cavalieri e ad altri amici. D’altronde è di tutta evidenza che fare un disegno richiede poco tempo, solo qualche ora, mentre molto più laborioso, e dunque più costoso, è realizzare un dipinto. Molte sono le tracce, proprio nella corrispondenza di Michelangelo, del valore artistico inferiore di un disegno rispetto a un dipinto. Un frate amico di Michelangelo, che pietiva un disegno per farlo poi trasformare in dipinto, lo invitava a farlo di domenica pomeriggio come voto quando non poteva dedicarsi ad altri lavori senza cadere in peccato.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.