L'ultimo segreto di Botticelli by Lisa Laffi

L'ultimo segreto di Botticelli by Lisa Laffi

autore:Lisa Laffi [Laffi, Lisa]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788867025664
editore: Tre60
pubblicato: 2019-05-28T22:00:00+00:00


24

Il marchese di Mantova era rientrato da circa due ore dalla sua sortita nella parte vecchia della città, ma non aveva ancora voluto vedere nessuno.

Nemmeno Isabella Boschetti.

Aloisio Gonzaga ne era sorpreso, visto che Federico ormai chiedeva alla sagace e affascinante Isabella anche quante volte andare a defecare nel corso della settimana.

Quel giorno, però, Federico aveva scelto lui come confidente. Gli serviva una delle sue bende da occhio e uno dei suoi completi meno appariscenti, aveva detto.

Aloisio gliene aveva fornito uno nero, chiedendosi a che cosa sarebbe servito.

Era chiaro che Federico voleva uscire in incognito da palazzo Ducale e non voleva richiamare l’attenzione del popolo su di sé. Ma a che pro?

Doveva forse andare con una donna del volgo senza incorrere nelle ire della Boschetti?

Possibile, ma improbabile. Ne sembrava ancora completamente soggiogato.

Allora, che altro? Cosa poteva spingere quel pavone di Federico Gonzaga a privarsi dei suoi costosi e colorati vestiti alla moda per infilarsi nel suo completo da becchino? L’aveva seguito e l’aveva osservato entrare in una farmacia di cui non aveva memoria. Ne era uscito circa trenta minuti dopo, per entrare a palazzo Ducale da una porta secondaria, chiudersi nel suo studiolo e rifiutare tutti. Boschetti compresa.

Isabella, furente, era entrata nella camera di Aloisio, chiedendogli cosa stesse succedendo, ma lui non le aveva potuto dare soddisfazione. Per la prima volta, da quando la conosceva, aveva visto i suoi straordinari lineamenti assumere contorni da strega.

Venere temeva di perdere il suo regno.

Aloisio non pensava c’entrasse l’amore, ma la guerra. Era il suo campo e, stanco di aspettare gli eventi, aveva deciso di passare al contrattacco e di iniziare a vederci chiaro. Doveva capire come stavano le cose, per poter togliere il disturbo da quella corte malata più velocemente possibile. Voleva tornare a Castel Goffredo e alla sua Corte Gambaredolo, dove tutto era limpido, come l’acqua della sua peschiera.

Iniziò a bussare furiosamente alla porta dello studiolo di Federico. Dall’altra parte non pervenne risposta, ma questo non lo fermò.

«Federico, apri questa porta!» urlò, incurante di farsi sentire da tutti gli occupanti del palazzo Ducale. «Non vuoi parlare con nessuno. Lo rispetto. Ma hai qualcosa di mio e lo rivoglio, prima di partire per Castel Goffredo.»

Il silenzio rimbombò forte come le sue urla. Proprio quando stava per ricominciare a tempestare di calci e pugni l’uscio, questo si aprì lentamente.

Federico gli fece cenno di entrare, di richiudere la porta e di sedersi.

«Non puoi andartene», gli disse senza tanti preamboli. «Abbiamo iniziato qualcosa che dobbiamo portare a termine insieme.»

«La nostra impresa è naufragata prima di iniziare davvero. Avevo messo una sola condizione per il mio sostegno e tu non l’hai rispettata.»

«Il tuo amico non ha accettato», disse Federico a denti stretti, «nonostante abbiamo cercato di blandirlo in tutti i modi e con ogni lusinga.»

«Il mio amico è un condottiero, ma ha forse più intelletto di tutti gli altri uomini di Stato che hanno accettato di saltare a bordo della tua nave», rispose Aloisio al quale non piaceva che il nipote mettesse in dubbio l’amicizia che Giovanni dalle Bande Nere gli accordava ormai da tempo.



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