L'utopia dell'Ummita by Walet Humm & Antonio Pappalardo

L'utopia dell'Ummita by Walet Humm & Antonio Pappalardo

autore:Walet Humm & Antonio Pappalardo [Humm, Walet & Pappalardo, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Comics; Graphic Novels; & Manga, Natjus
ISBN: 9788832209372
Barnesnoble:
editore: Morrone Editore
pubblicato: 2020-06-21T22:00:00+00:00


​CAPITOLO XXXIII

La non troppo misteriosa morte di Marilyn Monroe

In cui si narrano gli inquietanti retroscena della morte dell’attrice americana Marilyn Monroe. Omicidio o suicidio? La macchina del tempo fuga ogni dubbio.

Gli ospiti della villa erano, da un lato, angosciati perché il rivoluzionario vangelo predicato da Sulfet e Palet avrebbe messo in discussione le fedi religiose dei terrestri, troppo legate ad una visione ristretta e geocentrica dei problemi dell’umanità, così da sfuggire al richiamo universale del creato; dall’altro, delusi per non essere stati invitati a divenire pescatori di uomini, ma soltanto divulgatori della solidarietà universale, il cui messaggio i terrestri dovevano, senza l’intermediazione o l’intercessione di alcuno, comprendere e diffondere nella più ampia libertà.

Erano pervasi da questi stati d’animo, quando la macchina del tempo cominciò nuovamente a funzionare, apparentemente con indifferenza.

La scena si fece nitida. Apparve una data: sabato 4 agosto 1962, ore 20,00. Come mai il videoregistratore riportava con precisione anche l’ora e il giorno della settimana dell’avvenimento che stava portando all’attenzione dei suoi spettatori? Solo in seguito essi ne avrebbero capito la ragione.

Comparì un interno: una stanza da letto, piena di ammennicoli e sin troppo arredata con gusto tipicamente americano degli anni del secondo dopoguerra. Vi era una donna, vistosamente bionda, con una sottoveste trasparente che le copriva a malapena il pube, seduta sul letto che parlava concitatamente al telefono, appoggiato al comodino:

“Peter, non è possibile che Bobby, che mi ha promesso di sposarmi, abbia detto quelle brutte cose. Devi intervenire tu e convincerlo che di me non deve aver paura, perché non lo metterò mai in difficoltà, nemmeno se me lo chiedesse Frank”.

Dall’altra parte del filo, il misterioso interlocutore disse qualcosa perché la donna, di bell’aspetto, ma devastata nel viso per il gran pianto, stette per un po’ in silenzio.

Poi proruppe:

“Non puoi offendermi in questo modo. Non sono una puttana inaffidabile. Sei stato tu, insieme a Frank, ti ricordi, che mi hai fatto conoscere il Presidente. Ci incontravamo nella tua casa a Malibu, di nascosto e sono stati dei momenti meravigliosi, in cui ho veramente amato John. Poi, quella maledetta lotta contro la mafia dei due fratelli Kennedy, per ingraziarsi l’elettorato irlandese ed ebreo, ha rovinato tutto. Sam Giancana e Jimmy Hoffa hanno giurato che gliel’avrebbero fatta pagare. Pedinando il Presidente, hanno scoperto la nostra relazione, occasione da loro ritenuta sin troppo ghiotta: adesso potevano in qualsiasi momento sputtanarlo. Hanno installato microspie in casa mia, al fine di registrare incontri e telefonate compromettenti per avere una potentissima arma contro la Casa Bianca. Ma la mia colf ne ha trovata una, nascosta dietro un quadro, che, per nostra fortuna, è caduto a terra e si è rotto in mille pezzi. E così sono rimasti fregati”.

La donna, sconsolata, che fu riconosciuta per Norma Jean Mortensen, in arte Marilyn Monroe – mentre il suo interlocutore Peter non poteva che essere Peter Lawford, il cognato di John Fitzgerald Kennedy, avendone sposato la sorella Pat – era un fiume in piena:

“Il Presidente, però, si spaventò a morte e non si fece più vivo.



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