Macchiavelli Loriano - 1974 - Le Piste Dell'Attentato by Macchiavelli Loriano

Macchiavelli Loriano - 1974 - Le Piste Dell'Attentato by Macchiavelli Loriano

autore:Macchiavelli Loriano
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788806165826
editore: Einaudi
pubblicato: 2004-08-02T22:00:00+00:00


Auto 28: sorvegliata speciale

— Auto 28, comunicare la posizione.

Sarti Antonio bestemmia come un infedele e urla nel microfono:

— Duecento metri da dove eravamo trenta secondi fa quando me lo avete chiesto —. Silenzio dall’altra parte. Poi: — Sono le disposizioni. Dovete comunicare ogni spostamento.

— Avete paura che ci perdiamo? — Dall’altra parte nessuno gli risponde. Sarti chiude poi dice:

— Ispettore capo dei miei! Ha paura che gli scombini i suoi piani e gli mandi a monte il castello che ha costruito attorno a Rosas —. Prende le due foto dell’identikit che stanno sul cruscotto e le butta nel portacenere:

— Come questi due: chissà dove vanno a trovarli —. Felice Cantoni, agente, non fiata. Guida lento, ma sempre con gli occhi aperti.

— Fermati —. Scende ed entra nella libreria Rizzoli. Non trova i due libri che gli ha chiesto Rosas. Prova da Cappelli: stesso risultato.

Prova in tutte le librerie che incontra: niente. Gli resta Feltrinelli, ma non decide; lo conoscono e non ha nessuna voglia di andarci a comprare Lenin e Majakovskij; anche se non sa chi sia questo Majakovskij. Lenin lo conosce bene, almeno per sentito dire.

— Auto 28… — Non li fa finire:

— Siamo in Piazza Ravegnana, davanti alla libreria Feltrinelli e credo che andrò a comprare un paio di libri, se non ci sono difficoltà —. Scende. Felice Cantoni chiude gli occhi, incassa la testa fra le spalle e aspetta il botto della portiera. Arriva. Felice parla piano:

— Pazienza. Succede, qualche volta… Poi vediamo cosa si può fare.

Accarezza il volante e pulisce, con uno straccetto giallo, il cruscotto e il vetro del tachimetro.

In libreria, Sarti viene subito riconosciuto e salutato. C’è anche uno che lo chiama sergente. Ci mette diciotto minuti prima di decidersi e quando lo fa, parla tanto piano che deve ripetere due volte.

— Glieli incarto? — Fa segno di sì con la testa. Quando sale in auto, Felice gli tiene lo sportello e lo richiude piano. A Sarti non era mai successo che gli tenessero lo sportello aperto, ma non ci fa caso perché ha troppi pensieri. L’ispettore capo non lo lascia in pace un momento; sempre sotto controllo; non vuole che si muova e lo inchioda in quell’auto 28 maledetta. Lascia andare una pedata all’auto, da seduto com’è.

— Perché?

— Perché ne ho piene le tasche di quest’auto. Tutto il giorno seduto qui dentro. Ho certe cose da fare io…

— Ma lei, la macchina, che colpa ne ha?

— Ho da fare certe cose ed è un mese che ci provo. Devo parlare con il perito che ha fatto la necroscopia a Felicita e a Pasquale; devo andare… — E la smette perché tanto è inutile continuare a discutere.

— Perché non chiedi all’ispettore capo il permesso per continuare le indagini? — Felice Cantoni, nella sua innocenza è anche sciocco:

— Già, è una buona idea —. E non apre più bocca.— Auto 28, comunicare la posizione… —

Sarti non fiata. — Auto 28, comunicare la posizione.

È Felice Cantoni, agente, che prende il microfono:

— Stiamo dirigendo verso porta Galliera



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