Mi ammazzo, per il resto tutto ok by Ned Vizzini

Mi  ammazzo, per  il  resto tutto ok by Ned Vizzini

autore:Ned Vizzini
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788804565543
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 2007-05-14T16:00:00+00:00


VENTIQUATTRO

— Allora, com’è? — mi chiede mia madre con in mano una borsa piena di articoli da toletta, e Sarah e papà accanto. Siamo in fondo alla gamba destra della H, io sono seduto su una sedia davanti a tutti e tre. L’orario di visita è il sabato dalle 12 alle 20.

Sarah non mi lascia il tempo di rispondere.

— È come Qualcuno volò sul nido del cuculo! — dice euforica. Per venire si è messa in ghingheri, con un paio di jeans e una giacca di finto camoscio. — Voglio dire, tutta questa gente pare… davvero pazza!

— Ssst — le faccio. — Jimmy è nei paraggi. — Infatti è proprio dietro di lei, vicino alla finestra, seduto con le braccia incrociate come suo solito; si è tolto la camicia e si è messo un camice blu pulito.

— Chi è Jimmy? — mi domanda interessata mia madre.

— Il tizio con cui sono entrato io, di sotto. Credo sia schizofrenico.

— Ha una doppia personalità? — chiede Sarah, girandosi. — Come se non fosse solo Jimmy, ma anche Molly o qualcos’altro?

— No, ci resteresti di stucco, quello è un altro — ribatto inarcando il sopracciglio. — Jimmy è soltanto un po’… scervellato.

Quando si accorge che lo sto guardando, Jimmy mi sorride. — Vedrai che ti usciranno! — cinguetta.

— Credo parli dei numeri del Lotto — spiego. — Sto cercando di capire.

— Oh mio Dio. — Mia sorella si copre il viso.

— No, Sarah, non fare così. Guarda — le dice mia madre. E si volta. — Grazie tante, Jimmy.

— Dammi retta: è la verità!

— Questo posto mi piace — dice mia madre girandosi di nuovo verso di noi. — Mi sembra che ci sia della brava gente.

— A me piace da matti — dice mio padre chinandosi in avanti. — Quand’è che posso venirci anch’io? — Ma nessuno ride, così lui si riappoggia allo schienale, intreccia le mani ed esala un sospiro.

— Quello è un travestito? — chiede Sarah. In fondo al corridoio, a una quindicina di metri da noi, c’è J/C, e proprio non capisco come diavolo abbia fatto mia sorella a sospettare una cosa di cui io non mi sono accorto pur avendocela sotto il naso.

— No, e adesso stammi a sentire…

— Ma è così? — chiede mio padre strizzando gli occhi.

— Gente!

— Tra-vestito! — strilla Jimmy a tutto volume; non l’avevo mai sentito gridare così. Tutto il corridoio, che di fatto siamo io, i miei, J/C e un’anziana signora con gli occhiali e l’aria professorale, tace e si mette a guardare.

— Te lo dico una volta sola: usciranno, lì usciranno!

J/C avanza verso di noi. — Si parla di me? — chiede con la sua voce maschile, facendo un cenno a Jimmy. — Ehi, Jimmy. — Poi viene a piazzarsi proprio tra me e mia sorella. — lì chiami Craig, giusto?

— Giusto — biascico.

— E questa è la tua famiglia?

— Giusto. — Rovescio il palmo della mano verso ciascuno di loro; è all’altezza delle gale sui suoi pantaloni. — Mio padre



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