Miki Monticelli by La Pietra Nera

autore:La Pietra Nera [Nera, La Pietra]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

«Tutto era accaduto nell’Ottobre o nel Novembre del ‘57, lo rammento ancora come fosse oggi» aveva detto la nonna di Freccia.

Lei era giovane, allora, e si ricordava bene di una serie di insoliti guasti alle linee elettriche della bassa tensione, che provocavano dei continui black out nell’intera città vecchia: «Qualcuno pensò allora che fosse arrivato il momento di rinnovare gli impianti e di interrare le linee. Per questo motivo furono rispolverate le vecchie piante dei cunicoli un tempo usati dai contrabbandieri, e fu fatto un progetto che prevedeva di sfruttare proprio quei cunicoli per trasportare l’energia elettrica. Fu così che venne riaperto il Pozzo dei Lamenti. O almeno, i giornali locali che amavano le cose drammatiche, lo ribattezzarono così. Dal momento in cui fu riaperta la botola metallica, infatti, durante la notte strani suoni cominciarono a provenire dal cantiere. Misteriosi movimenti notturni e ululati da far accapponare la pelle. L’ingegnere che dirigeva i lavori disse che c’erano delle particolari formazioni nella roccia sotto la città che, con il vento, producevano suoni simili al pianto di un bambino o al miagolio di un gatto. La cosa curiosa era che, durante il giorno, nessuno li sentiva. E i lavori procedettero finché un giorno, uno degli operai restò bloccato in una bizzarra galleria non segnata sulla sua carta.

Quando tornò in superficie era in stato di choc: disse di essere stato aggredito da qualcosa, ma nessuno gli credette. Non aveva ferite, a parte un bernoccolo in testa, qualche graffio e una manica lacerata. Fu impossibile perlustrare a fondo tutti i cunicoli, visto che vi erano un sacco di diramazioni. Comunque non trovarono niente, e non appena furono ultimati i lavori, il pozzo venne chiuso di nuovo.

Da allora l’incidente fu dimenticato. Ma l’operaio che aveva detto di essere stato aggredito non fu più lo stesso: prese a vagare per la città, a caccia di qualcosa di mostruoso che diceva di vedere, e a volte fermava la gente per avvertirla del pericolo. Tanto per cambiare, tuttavia nessuno a parte lui vide mai nulla. Due anni dopo fu ricoverato in ospedale e trascorse poco tempo che morì, gettandosi dall’ultimo piano».

– Caspiterina! – esclamò Luna senza fiato.

– Cunicoli di contrabbandieri? – fece Cornelia. Nel cortile della scuola, in mezzo al vociare dei ragazzi che aspettavano di entrare, la storia pareva solo una storia. Ma c’era qualcosa di strano e di troppo reale in essa.

– Già. La nonna dice che sui giornali dell’epoca uscì tutto un articolo in proposito… compreso il fatto che persino la cattura della Banda dei tunnel era stata piuttosto misteriosa, perché si erano praticamente gettati nelle braccia della polizia in una notte tempestosa della fine dell’800… gridando di terrore – annuì Freccia, poi ridacchiò. – Come ho detto la nonna ado-o-o-o-ra le storie di paura.

– Ci vorrebbero quei giornali – sospirò Cornelia.

– Già, e chi tiene ancora i giornali del 1957, secondo te? – la prese in giro Luna in cuor suo sperando che questo inducesse gli amici a fermarsi con quella sciocca ricerca.

Freccia sorrise esultante.

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