Mr e Mrs American Pie by Juliet McDaniel

autore:Juliet McDaniel [McDaniel, Juliet]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-01-24T12:00:00+00:00

20

Robert Hogarth

Scottsdale

Giugno 1970

«Questo cappello da cowboy non mi fa impazzire, Maxine» cerco di dirle mentre me lo calca sulla testa. «Sembra troppo…» abbasso la voce perché ci sono i bambini nei paraggi «… troppo gay.»

Lei liquida la mia preoccupazione come tutte quelle che non condivide: con un cenno da regina d’Inghilterra e un sorriso a mille megawatt. «Sei perfetto. Mascolino e virile.» Si alza in punta di piedi per aggiustarmi la tesa. «E poi, abbiamo un tema da mantenere, Robert.»

So benissimo che bisogna «mantenere le apparenze», ma cribbio, Maxine e i suoi «temi» portano tutto all’estremo. Mi rendono nervoso e anche peggio. Siamo sulla soglia del suo appartamento, perché deve salutarmi prima che vada al lavoro. Perfettamente a tema elegante coppia americana del Sudovest, tra l’elaborata collana di turchesi e i sandali decorati con perline indiane di Maxine e il mio nuovissimo cappello da cowboy color tabacco. Sembriamo due che non sono mai stati in un ranch né hanno mai visto un cavallo in vita loro. Eppure eccoci qui, Mr e Mrs Marlboro Man. Sorvoliamo sul fatto che io vengo dall’Illinois e Maxine… Da dove viene Maxine? San Bernardino in California? Un giorno ha accennato di non essere nata lì. Sua madre è francese? O sposata con un francese? In ogni caso, nessuno dei due è neanche lontanamente «a tema», tranne forse per un concorso di Halloween organizzato da qualche associazione cristiana giovanile di Milwaukee.

Mi tolgo il cappello appena salgo in auto. Ho il buon senso di portarlo con me alla taverna, però. Un gentiluomo non indossa mai il cappello al chiuso, ma farà meglio a tenerlo sul bancone se non vuole guai con la sua signora. È un’ottima precauzione, dato che Maxine e i bambini passano effettivamente a trovarmi per pranzo. Appena entrano, Chuck corre subito a infilare monetine nel juke-box. Maxine lo segue reggendo con un braccio una capricciosissima Dawn e con l’altro due borse rosa acceso, una da adulta e l’altra per i pannolini, il tutto barcollando sui tacchi a spillo. È appena arrivata al séparé d’angolo quando Dawn allunga una manina appiccicosa e le agguanta la collana di perle.

«Charles!» strilla lei. Lui si precipita a portarle il rialzo per bambini, poi scivola a sedere nel séparé per chiudere un’uscita mentre Maxine impila la sua borsa su quella dei pannolini per bloccare l’altra. Dawn al momento è felice di battere i palmi sul tavolo, ma sappiamo tutti che non durerà a lungo. Grazie al cielo, Chuck è un veterano nel gestirla. In meno di tre secondi l’ha assicurata con le cinghie del seggiolino. Lo scatto fa tirare a tutti un silenzioso sospiro di sollievo, ma ovviamente segnala anche a Dawn che è in trappola. Segue un lungo minuto di sgroppate e strepiti.

Maxine si accascia platealmente sulla panca e lascia cadere la fronte sul tavolo.

«Ti stai divertendo a fare la mamma, Maxine?» chiedo.

Lei solleva una mano. «Mrphnnee» geme.

«Come hai detto?»

Rialza la testa, e noto che i suoi capelli somigliano ai rotolacampo che trovo impigliati nella recinzione dopo le tempeste di sabbia.

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