Mr. Jaguar (MM) by K. A. Merikan

Mr. Jaguar (MM) by K. A. Merikan

autore:K. A. Merikan [Merikan, K.A.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Speciali
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 6

James trattenne a fatica un grido quando un proiettile colpì l'albero dietro al quale si stava nascondendo, spruzzandolo di vernice rossa. La squadra gialla era con le spalle al muro dietro un terreno in pendio, ma combatteva come se fosse stata in trincea e i suoi sforzi fossero necessari per far tornare a casa vivi tutti loro. Sdraiato a terra, con l'arma stretta al petto, James era sopraffatto dal caos attorno a lui; urlavano tutti, sia dalla loro parte che da quella del nemico, e i proiettili scoppiavano fin troppo vicini. Si sentiva a disagio con la corazza protettiva e la tuta; odiava tutto quello, con ardore. L'unica cosa che gli impediva di alzare bandiera bianca, era la volontà di dimostrare quanto valesse agli squali che combattevano nelle linee nemiche. Almeno non era stato costretto a collaborare con loro.

Quello che non riusciva proprio a spiegarsi, era la costante presenza di Mike al suo fianco, come se la discussione della sera precedente non fosse mai avvenuta. Mike era nel suo elemento naturale, e aveva steso un bel po' di tizi della squadra rossa. James provava uno sciocco senso di orgoglio al pensiero che il suo ragazzo si fosse rivelato il miglior tiratore della squadra, anche se sarebbe stato suo solo per il weekend.

Mike lo tirò per un braccio e lo salvò da un altro proiettile rosso, tenendolo stretto contro la corazza di plastica che aveva sul torace. «Continua a guardarti attorno,» sbuffò in tono concentrato, come se per lui si trattasse davvero di una questione di vita o di morte.

James chiuse gli occhi per un momento, sciogliendosi in quel calore come un pezzo di burro gettato in una padella rovente. Era bello avere qualcuno a guardargli le spalle, che prendesse il controllo nelle situazioni in cui James era un disastro, anche quando erano costretti a strisciare sul terreno.

«È solo che... succedono così tante cose,» mormorò, anche se quello che avrebbe voluto dire era: Non preferiresti essere a casa?

«Cazzo, sì.» Mike non lo guardò nemmeno, ansimando sotto l'elmetto. «Devi avere occhi anche dietro la testa, come un ragno.»

James fece una smorfia. «Grazie per l'immagine mentale.»

«Ehi, ragazzi,» sibilò qualcuno dal cespuglio lì accanto. «Hanno cessato il fuoco. Andiamo!»

«Abbiamo un piano?» mormorò James. Avrebbero dovuto prendere il nemico da entrambi i lati, non partire alla carica come un branco di bisonti.

«Il piano è sparare a quei figli di puttana!» gridò Mike seguito da applausi entusiasti. Dio solo sapeva quando aveva avuto il tempo di fraternizzare con tutta quella gente. Mike lo lasciò andare e corse in avanti; con quella corazza di plastica nera sembrava un personaggio di Gears of War[1].

James si rese conto che se non si fosse mosso sarebbe rimasto da solo, per cui si alzò e seguì di corsa il resto della squadra, gli occhiali protettivi appannati che gli toglievano almeno un terzo della capacità visiva. Si piegò sulle ginocchia e corse più veloce che poté, con gli occhi fissi sul culo di Mike un paio di metri davanti a lui.



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