Nessuna via d'uscita by Nessuna via d'uscita

autore:Nessuna via d'uscita
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
pubblicato: 2013-12-07T23:00:00+00:00

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Normale controllo, nella professione di un poliziotto, corrisponde molto spesso a qualcosa che neppure con la più buona volontà può venire considerato normale. Ad esempio: un paio di poliziotti demoliscono a calci la porta di un appartamento, vengono accolti dagli strilli della padrona di casa che si trova in sottoveste e vuol sapere cosa diavolo significa quell’irruzione, e loro rispondono: «Normale controllo, signora»; un agente di ronda passa davanti a una casa e di colpo impone a un gruppo di giovani, che se ne stanno tranquillamente lì davanti, di allinearsi con la faccia al muro, i piedi scostati e le mani appoggiate aperte contro la parete, e quando i giovani protestano, l’agente di ronda risponde: «Zitti, voi! Questo è normale controllo!».

I normali controlli a volte forniscono scuse e alibi per tutto ciò che può saltare in mente a un poliziotto nel corso di un’indagine... o anche al di fuori di un’indagine. Ma esistono anche normali controlli in buona fede, soprattutto se c’è di mezzo un suicidio o un omicidio. Il giorno in cui scoprì che Mary Tomlinson era una bugiarda, Steve Carell era appunto impegnato in uno di questi controlli.

Carell non aveva mai letto un romanzo giallo perché li considerava noiosi, inoltre faceva il poliziotto da tanto tempo, e da tanto tempo sapeva che il Modo, il Motivo e l’Occasione formavano una trilogia di parole prive di valore quando c’era veramente un cadavere che lo guardava dal basso, o dall’alto, secondo i casi. Carell aveva fatto indagini su omicidi per i quali il Motivo non era affatto un motivo. Un uomo spinge magari la moglie in un fiume perché intende insegnarle a nuotare, e l’agente investigando lo interroga sino all’esaurimento suo e dell’interrogato, ma questi continuerà a sostenere che amava sua moglie fin da quando si erano conosciuti all’asilo e che non aveva nessun Motivo per ucciderla. Il Modo, in un delitto, è sempre molto chiaro, e Carell non capiva perché un poliziotto dovesse sentirsi perplesso sul modo in cui era stato commesso un delitto, quando, nove volte su dieci, la vittima ha un foro di proiettile nella testa, il che significa che per commettere l’omicidio è stata usata una rivoltella. Solo nei film si trovano poliziotti impegolati in casi stravaganti nei quali occorre trovare tracce di un qualche raro veleno che l’assassino è riuscito a ottenere da una tribù di pigmei. Qualche volta, nei delitti reali, la causa della morte è diversa da quella che pare a prima vista, d’accordo, e la ragazza trovata con un pugnale nel petto non è stata affatto uccisa a pugnalate come sembra, ma annegata nel bagno, come stabiliscono quelli della scientifica. Di solito, però, quando sembra che un uomo sia stato ucciso a colpi di rivoltella, è stato veramente ucciso a colpi di rivoltella. E se una donna ha tutta l’aria di essere stata strangolata, vuol dire che è stata strangolata. La storia dell’Occasione, poi, è la più stupida di tutte. In America come nel Madagascar, in Russia come in Giappone, in Sicilia

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