Non dobbiamo salvare il mondo by Francesco Vecchi

Non dobbiamo salvare il mondo by Francesco Vecchi

autore:Francesco Vecchi
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788858530290
editore: Piemme
pubblicato: 2022-12-13T12:00:00+00:00


7

Spaccare l’atomo

«Vedi, con il nucleare tutta l’energia che serve per alimentare la vita intera di un individuo è contenuta in un pezzettino di materia grande come una tazzina di caffè…» dice il mio interlocutore. «Ma proprio tutta: compresi i viaggi in treno o in aereo. Mi basta una pallina grande come un caffè ristretto per sprigionare quanta energia è necessaria.» E intanto mi guarda, mostrando con l’indice e il pollice l’altezza davvero minima di un espresso. Lui, al contrario, è un uomo quasi gigantesco. Un paio di metri di altezza o giù di lì, faccione da aiutante buono delle fiabe, occhi azzurri come ceramica, che si fanno ancora più ridenti quando gli chiedo: «E quanto costerà questa pallina di materia?».

«Ah, niente» risponde. Sparisce la mano, sparisce la tazzina di caffè. «Sono convinto che ce la regaleranno, o che addirittura ci pagheranno per darcela.»

Ed è qui che ho un brivido di paura: e se si sbagliasse? E se fossi davanti a un visionario? La persona che mi sta parlando promette di poter fornire energia atomica pulita, sicura, a costi contenuti e che anziché produrre scorie nucleari, le consumerebbe fino a ridurle in frammenti, persino le scorie già esistenti: ripulirebbe tutto quanto. E se fosse un matto?

Lui è Stefano Buono, cinquantasei anni, sabaudo per educazione, per cultura e nell’accento: laureato in fisica all’Università degli Studi di Torino. La sua scommessa precedente, una società di biotecnologie di nome AAA, è stata venduta pochi anni fa alla Novartis per quasi 4 miliardi di dollari: possiamo dire, una scommessa vinta... Ma AAA è niente, una bazzecola, una briciola rispetto a quella nuova, di scommessa: Newcleo, l’azienda che ha fondato per realizzare il nucleare di ultima generazione, con l’obiettivo di portare a termine il progetto e farlo diventare realtà. Al mondo, il futuro dell’energia atomica passerà da una di queste due strade: la tecnologia americana, su cui sta investendo Bill Gates, oppure la tecnologia italiana, su cui sta puntando Stefano Buono.

«Sì, ma Bill Gates scommette su quella americana per il semplice fatto che non ha a disposizione quella italiana. La nostra ce l’abbiamo solo noi» mi dice sorridendo. «E chi la spunterà?» chiedo. Alza le braccia: «La nostra è senza ombra di dubbio superiore…». Poi si sa, nelle questioni tecnologiche non sempre la migliore vince. «Ma i costi della tecnologia di Newcleo saranno notevolmente inferiori rispetto a quelli di Bill Gates.»

Ma come è possibile che in un paese denuclearizzato come l’Italia, dove solo a nominare la parola atomo ci si riversa in piazza con bandiere verdi e soli che sorridono, un gruppo di duecento persone stia lavorando a un progetto che supererà persino quello di Bill Gates? Come è possibile che in questo quartiere semi residenziale di Torino, in una meravigliosa villa Liberty che ricorda gli antichi fasti della prima città industrializzata d’Italia, stia nascendo la tecnologia che potrebbe davvero salvare il pianeta?

Sono stato due volte a trovare Stefano. Volevo capire, volevo approfondire. Volevo sperare. Perché il brivido che senti quando vieni sfiorato dal dubbio che



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