Non era nel curriculum (Serie Billionaire Vol. 1) by Chloe Peterson

autore:Chloe Peterson [Peterson, Chloe]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Romance, Adult, Contemporary
Amazon: B0CXDDGHN9
Goodreads: 213897328
editore: anonymous
pubblicato: 2024-05-31T22:00:00+00:00

Cameron

Le mie dita battevano impazienti sulla tastiera, i tasti scattavano a tempo ad ogni tocco.

"Dove cazzo è?" Borbottai infelicemente.

Allungai il collo per vedere la sua scrivania vuota attraverso la finestra di vetro accanto alla mia porta. Mi rispose il suo screensaver, prendendosi gioco di me.

Il silenzio si protrasse all'infinito, in qualche modo più rumoroso dei brevi momenti che aveva trascorso evitando il mio sguardo quella mattina.

Il suo improvviso ritiro mi irritava.

Presi il telefono, intenzionata a chiamarla quando sentii il rumore ovattato delle porte dell'ascensore.

Senza pensarci, mi alzai in piedi e mi diressi verso la porta, quasi strappandola dai cardini.

Elliot sobbalzò, spalancando gli occhi quando si posarono su di me.

"Dove sei stata?" Chiesi.

"Ero giù nel laboratorio di ricerca e sviluppo con Ricky" mormorò, con la voce appena udibile.

Aggrottai le sopracciglia e guardai l'orologio. "È già la fine della giornata", gli feci notare inutilmente.

Lei annuì. "Mi dispiace, signora Pierce." Sollevò la testa e guardò altrove tranne che verso di me.

"Non ho chiesto delle scuse, Elliot" dissi, scrutando il suo viso alla ricerca di qualche segno.

Doveva esserci un motivo per cui la mia assistente, di solito loquace, si era improvvisamente ammutolita, giusto?

"Non c'erano aggiornamenti sull'indagine", disse, spostandosi alla sua scrivania e posando il laptop e il notebook. "Ricky interrogherà l'intero dipartimento."

"Elliot, c'è un motivo per cui mi stai evitando?"

La sua mascella si chiuse di scatto e il suo sguardo cadde ancora una volta a terra.

Quindi avevo ragione.

"Ebbene?" Chiesi.

Il suo telefono vibrò e lei si lanciò verso di esso.

"Ooh, devo andare a prendere il suo ordine per la cena, signora Pierce!"

Mise in tasca il telefono e girò su se stessa, dannatamente vicina a correre verso l'ascensore.

"Aspetta, Elliot!" La chiamai, ma lei era scivolata dentro prima che potessi dire altro.

Aggrottando le sopracciglia, mi chiesi perché diavolo si stesse comportando in modo così bizzarro.

Con un'ultima occhiata alla borsa che aveva dimenticato di portare con sé, tornai nel mio ufficio e chiusi la porta.

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