Non fare la femminuccia! by Roberto Piumini

Non fare la femminuccia! by Roberto Piumini

autore:Roberto Piumini [Piumini, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Manni
pubblicato: 2021-10-03T22:00:00+00:00


Massimo

Caro Massimo,

una cosa va detta subito, in modo chiaro, senza girarci attorno con le parole: la gelosia non è indice d’amore, ma di qualcosa che è il suo contrario: il possesso e il dominio.

Non solo: la gelosia è spesso il sintomo, in chi la prova, di un’insicurezza dei propri sentimenti, di un’incapacità di amare.

Chi giustifica la propria gelosia, o quella di qualcun altro, come ha fatto tuo padre nella circostanza di cui mi hai parlato, non fa che seguire, come da troppo tempo si fa, una convinzione costruita e tramandata nel tempo: una convinzione che, mostrandosi come saggezza umana, tende a giustificare, sotto un mascheramento sentimentale e romantico, qualcosa che ha a che fare col possesso, col potere, col controllo e con la negazione della libertà di un’altra persona.

Ricordi quando, in quinta, abbiamo parlato di William Shakespeare, quel grande scrittore inglese di tragedie e commedie? Vi siete divertiti a fare un sacco di anagrammi col suo cognome, che vi faceva ridere tanto. Una delle sue tragedie parla di Otello, il Moro di Venezia, che, ingannato da un perfido personaggio, di nome Iago, diventa così geloso della sua sposa Desdemona da arrivare a ucciderla. Sta’ a sentire cosa dice Otello, il più famoso geloso di tutti i tempi, mentre si prepara ad ammazzarla:

“Addio per sempre serenità, addio gioia! La missione di Otello è compiuta... Oh mondo, credo mia moglie fedele, e credo che non lo è... Il suo nome, che era limpido come il volto di Diana, è adesso buio e nero come il mio volto... Ne fossi certo!... Voglio la prova viva di tradimento... Cedi, amore, all’odio la tua corona! Dannata sia, donna senza onore! Sia maledetta!... Non v’è al mondo una creatura più soave di lei... Eppure devi morire, per non tradire altri uomini. Devo spegnere questa tua luce... Sii così, quando sarai morta, io ti ucciderò e poi ti amerò... Questo dolore è divino, perché colpisce dove più ama!”

E invece, povero matto, il suo è un dolore diabolico, una vendetta incapace di ragione e di luce.

L’amore vero, al contrario di chi lo prende come scusa per opprimere chi si crede di amare, ha a che fare con la condivisione, il rispetto, il confronto, l’accettazione della libertà, l’assenza di imposizioni.

Associare la gelosia all’amore è un errore. Non esiste l’obbligo, quando si è innamorati, di essere gelosi. Non c’è un comportamento fisso, stabilito da qualche regola, da seguire.

Chi ama ha molti modi di mostrare l’amore: il meno adatto, il più disperato e contraddittorio, è la gelosia, che degrada la persona amata a oggetto di possesso.

L’amore-gabbia non è amore, e la gelosia non fa altro che costruirne le sbarre, invece di mantenere lo sguardo aperto nello sguardo dell’altro.

Con molto affetto,



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