Non si scappa dall'amore by Melanie Harlow

Non si scappa dall'amore by Melanie Harlow

autore:Melanie Harlow [Harlow, Melanie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-02-28T12:00:49+00:00


Capitolo tredici

Austin

Ero furioso con me stesso.

E con Veronica.

Se non mi avesse provocato, non avrei mai detto quelle parole ad alta voce. E poi, se non fosse stata sempre così bella, forse avrei potuto avere un momento di pace! Perché doveva indossare quei top? E mettere quel rossetto rosso? O avere delle gambe così belle?

E le sarebbe stato davvero tanto difficile non avere un profumo così buono? Ogni volta che ci incrociavamo – e, credetemi, ho cercato di evitarlo per tutta la settimana – sentivo il suo profumo, il suo shampoo o qualunque cosa fosse, e ogni volta per poco non cadevo in ginocchio. Profumava come un dannato cupcake.

Per non parlare dello spettacolino che aveva dato alla finestra. Come aveva osato togliersi la maglietta in quel modo! Non ero nemmeno riuscito a respirare mentre la guardavo sciogliere quei lacci. Il ricordo della sua schiena nuda mi perseguitava, insieme alla sensazione della sua lingua sul mio pollice, della rotondità del suo fianco sotto la mia mano, della morbidezza del suo stomaco sotto le mie labbra.

Avrei perso quella cazzo di scommessa.

Aggrottai la fronte e mi spostai, a disagio, sul sedile del furgone, perché il cazzo cominciava a diventarmi duro. Avevo appena lasciato l’aeroporto dopo aver accompagnato i bambini, ed ero di pessimo umore. Sapevo che erano al sicuro: avevo visto l’addetto del gate accompagnarli direttamente sull’aereo, il volo era senza scalo e sarebbero stati scortati in quanto minori non accompagnati e consegnati a San Diego direttamente a Sansa, che sarebbe stata ad aspettarli al gate.

Erano così eccitati. Avevano a malapena chiuso occhio la notte prima, dopo la chiamata FaceTime con la madre, e durante il viaggio verso l’aeroporto avevano ripetuto all’infinito tutte le cose divertenti che lei aveva promesso di fargli fare: il surf, la ceramica e una nuotata nell’oceano. Quando mi avevano abbracciato e baciato per salutarmi, non avevano versato nemmeno una lacrima.

Dovresti esserne felice, mi dicevo. Stai crescendo dei bambini coraggiosi, curiosi, estroversi, che non hanno paura dell’avventura. Ed è un bene che passino del tempo con la loro mamma.

Ma una settimana senza di loro sarebbe stata dura.

Non è che non mi fidassi di Sansa: nonostante la ritrosia iniziale sul diventare madre, li adorava ed era davvero brava con loro, era una specie di zia molto in gamba.

Ma già mi mancavano le loro vocine sul sedile posteriore, le risate, le domande o i litigi. Veronica si era offerta di venire con me, ma io le avevo detto che non avevo bisogno di compagnia. Stare da solo con lei non mi sembrava una buona idea.

Anzi, temevo il viaggio a Chicago. Solo noi due, in un ambiente minuscolo, per un viaggio di sei ore, con la prospettiva di incontrare il suo ex e di dover tenere a freno il mio temperamento. Avevo anche chiesto a Xander di venire con noi, ma lui aveva risposto che non poteva stare tutto quel tempo lontano dal bar, dato che sperava di aprire prima dell’inizio dei play-off di baseball. Francamente pensavo che mi stesse prendendo in giro, perché continuava a fare allusioni del cazzo su me e Veronica.



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