Oceani in fiamme by Clive Cussler & Jack Du Brul

Oceani in fiamme by Clive Cussler & Jack Du Brul

autore:Clive Cussler & Jack Du Brul [Cussler, Clive & Brul, Jack Du]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Action & Adventure
ISBN: 9788850247080
editore: Longanesi
pubblicato: 2013-03-21T23:00:00+00:00


* * *

Il rombo di un grande motore diesel all'esterno fu il segnale che gli argentini avevano avviato il loro gatto delle nevi e che stavano abbandonando la stazione Wilson/George. Erano trascorsi quindici minuti da quando Linda aveva trovato rifugio nell'interstizio del soffitto. Ora che era convinta che se ne fossero andati, schiacciò un cuscinetto autoriscaldante e se lo applicò sul viso. Era riuscita a evitare che le si intorpidissero le dita dei piedi e delle mani piegandole ripetutamente negli stivali e nelle manopole. Tuttavia, le guance e il naso arrossati erano prossimi al congelamento. Quando iniziò a tornarle la sensibilità, il dolore fu straziante ma gradito perché significava che non aveva subito danni permanenti.

E dato che non aveva sentito altri colpi d'arma da fuoco, capì che il resto della sua squadra era rimasto al riparo, senza correre rischi.

Linda scese con una certa difficoltà dal punto in cui era appollaiata e restò in silenzio finché non ebbe raggiunto la porta principale della stazione, per accertarsi che il gatto delle nevi se ne fosse andato. Line e Mark apparvero quando lei fece ritorno alla sala ricreativa.

«Ho sentito degli spari», disse Line, con l'ampia fronte corrugata per la preoccupazione. «Tutto okay?»

La donna annuì. «Sì, anche se… c'è mancato un pelo. Dove vi siete nascosti?»

«Mi sono semplicemente sdraiato accanto a uno dei cadaveri», disse Mark. «Il tizio che ha ispezionato la stanza non mi ha prestato grande attenzione.»

«Ero nel retro di uno sgabuzzino, sotto una montagna di panni. Quello che hanno visto li ha spaventati parecchio. La loro ricerca è stata superficiale.»

«So come si sentono», convenne Linda, cercando di non pensare alla scena raccapricciante che la circondava. «Line, dicevi che hai trovato qualcosa nella rimessa degli automezzi?»

«Già, però è il caso che tu lo veda.»

Dopo essersi rimessi le maschere, i tre sfilarono lungo il sentiero picchettato per raggiungere l'edificio dal tetto ad arco. La porta continuava a sbattere nel vento, un rumore ripetuto e ossessivo che rappresentava l'unico segno di vita della base. La corrente elettrica era saltata e il garage era talmente buio che la parete posteriore si perdeva nell'oscurità. Le loro torce elettriche proiettarono intensi fasci di luce che tagliarono le tenebre come laser. I due gatti delle nevi sembravano un incrocio tra carri armati e autofurgoni. La parte superiore dei cingoli appuntiti dei Caterpillar raggiungeva le cosce di Linda. Una vernice arancione accesa copriva il telaio per renderlo ben visibile nei nevai dietro la stazione.

«Di qua.» Line li guidò a un tavolo di lavoro su un lato del garage.

Nel consueto disordine - attrezzi, ingrassatori e stracci congelati - c'era un grosso baule. Line lo aprì.

Linda impiegò un po' a capire ciò che aveva davanti agli occhi. Nel baule c'era un altro corpo, ma, a differenza degli altri, era chiaro che era morto ed era rimasto esposto agli elementi da parecchio tempo. Era più mummia che cadavere e buona parte del viso era stata divorata da animali saprofaghi prima che il corpo gelasse troppo per potersene cibare. Aveva un abbigliamento strano.



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