Oltre by Gigi Paoli

Oltre by Gigi Paoli

autore:Gigi Paoli [Paoli, Gigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2024-05-16T16:51:22+00:00


16

«Mi fa male la testa» disse Anna, seduta su uno sgabello della cave dell’area commerciale, al terminal 2F dell’aeroporto Charles De Gaulle, in attesa del volo Air France 1004 che, alle 20.40, sarebbe decollato per riportarli a Fiumicino.

Montecchi, che aveva preso tre Efferalgan a partire dalla mattina, quattro se si considerava quello notturno per fargli passare la sbornia, prese la bottiglia di Chablis che era davanti a loro e le riempì il bicchiere.

«Sai bene che l’alcol dilata i vasi sanguigni ed è la causa del mal di testa, non lo fa passare…» obiettò Anna, appoggiando il volto sui palmi delle mani aperte.

Poi si riprese subito: «Scusa, professore, sono nervosa».

«Per quello, però, l’alcol fa bene.»

«Detto da uno scienziato, che l’alcol fa bene…»

«In dosi ragionevoli è concesso, saltuariamente in dosi irragionevoli fa bene allo spirito e poi, come hai detto tu, io sono un neuroscienziato, non il tuo medico curante. Studio il cervello, non il fegato» sorrise Montecchi da sopra il bicchiere, fingendo un brindisi invisibile.

«Professore, io…»

«Torna a Piero, come hai fatto prima, è il mio nome, non sei una mia studentessa.» E per fortuna, aggiunse una vocina dentro la sua mente.

«Allora te ne sei accorto? Scusami, mi è scappato.»

Montecchi scrollò le spalle: «Prima ero troppo concentrato su altre cose. Me ne sono accorto dopo, in macchina per venire qua. Se tu sei Anna, io sono Piero. Nessun problema. Dimmi quello che mi volevi dire. Anna».

Lei sorrise e bevve per recuperare due o tre secondi nell’organizzazione mentale del suo ragionamento.

«Da dove cominciamo?» chiese alla fine.

«Ah, bella domanda. Abbiamo tempo prima che apra il gate, quindi, prego, a te la parola» e con un cenno la invitò a iniziare.

«Ci sono tante cose che assolutamente non capisco» cominciò, fissando il vino bianco nel bicchiere. «Partiamo dalla fine: che collegamento c’è fra l’assassino di Roma e Parigi…»

«Gli assassini sono due» la corresse Montecchi.

«Due assassini sì, ma anche lì non possiamo esserne sicuri. E se i due video fossero stati artefatti? Se quei delitti non fossero veramente avvenuti in contemporanea? Come il video del procuratore di Imperia, ammesso che anche quello sia stato manipolato?»

Montecchi rifletté: «Gambassi e la Colmart spariscono la stessa sera».

«Ma potrebbero essere stati uccisi in momenti diversi.»

«Prima uno e poi l’altra? E l’abbandono dei cadaveri? Anche quello avviene praticamente in contemporanea la sera successiva. Non è possibile che una persona abbia fatto tutto da sola, a migliaia di chilometri di distanza.»

Anna lo fissò: «Il concetto di “non è possibile”, in questa storia, mi pare alquanto superato».

«Va be’, ipotizziamo che sia stato un unico killer e che i video siano artefatti» proseguì Montecchi. «Di quale collegamento parlavi?»

«Alle vittime sono state tolte le ghiandole surrenali, che producono adrenalina, e l’adrenalina, ci ha detto Besi, era la cura per la sindrome di Capgras di Venturi. Una bella casualità, non credi?»

«Non credo che sia casuale, ma anche questa cosa dell’adrenalina non è possibile.»

«E siamo a due…» ironizzò Anna.

«Sì, due “non è possibile”. Ma analizziamo tutti questi passaggi, punto per punto, come se si trattasse di un esperimento scientifico.



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