Paul Klee by Gregorio Botta

Paul Klee by Gregorio Botta

autore:Gregorio Botta [Botta, Gregorio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2022-01-15T00:00:00+00:00


Io sono un albero

La creazione vive come genesi

sotto la superficie visibile dell’opera

A ritroso la vedono tutti i talenti

avanti – nel futuro – solamente gli artisti

«Qualcosa di incredibile è successo! Ho parlato a ruota libera con i presenti per due ore». Klee si precipita a scrivere a Lily subito dopo il suo esordio da maestro a Weimar: è il 13 maggio del 1921 ed è la prima volta che insegna. Ha davanti trenta studenti, e comincia mostrando i suoi lavori: un modo per entrare subito in medias res, per parlare di forma, composizione, forze, equilibri e soprattutto del modo in cui nasce un’opera. Si stupisce di quanto calmo e rilassato sia, si rammarica solo di aver già mostrato dodici acquerelli: ha sparato tutte le cartucce, non ne ha sottomano per il prossimo appuntamento.

È un docente coscienzioso, non può essere altrimenti, visto che il metodo è la sua seconda natura. Prepara le sue lezioni con cura, facendo schizzi e scrivendo: è uno dei regali dell’insegnamento. La didattica lo spinge a sistemare il corpus teorico della sua estetica, lo invita a pensare più a fondo, probabilmente gli suggerisce anche nuove sperimentazioni, nuove forme d’espressione che nascono proprio dal rapporto con gli allievi. Chi voglia approfondire può consultare i due magnifici volumi intitolati Teoria della forma e della figurazione che raccolgono appunti, disegni e scritti di questo periodo, una miniera di idee e intuizioni che archiviano definitivamente la stagione dei Diari. Non ce n’è più bisogno. L’autobiografia di Klee coincide con l’arte: sono una cosa sola.

Il primo importante testo teorico nasce in realtà alla vigilia del Bauhaus. È la Confessione creatrice, pubblicata nel 1920 dalla rivista Tribüne der Kunst und Zeit a Berlino, celebre per il suo incipit, che ho già citato, sulla missione dell’arte: rendere visibile. Enunciato che, quattro paragrafi dopo, viene così spiegato: «In passato si rappresentavano cose visibili sulla terra [...] Oggi la relatività delle cose visibili è resa manifesta e con ciò si dà espressione al convincimento che, in confronto all’universo, il visibile costituisca solo un esempio isolato e che ci siano, a nostra insaputa, ben più numerose verità». È già, in nuce, una delle idee fondanti che l’artista continuerà a sviluppare, come vedremo in seguito.

Ma la Confessione contiene anche una delle più belle pagine della macchina creatrice di Klee: è il resoconto delle possibili avventure di una matita su un foglio, il racconto di come dal nulla possa nascere un’opera. Tutto parte da un punto, da lì la grafite comincia a muoversi. «Questa sia la nostra prima azione. Presto ci fermeremo a prendere fiato: “linea interrotta o articolata da ripetute fermate”. Guardiamo indietro, quando siamo già lontani: “Movimento contrario”. Restiamo fermi e riflettiamo sulle vie che portano verso parti differenti: “Fascio di linee”. Un fiume vuole opporci delle difficoltà e noi dobbiamo servirci di una barca: “Movimento ondulatorio”. Più avanti vi sarebbe stato un ponte: “Fila di archi”. Dall’altra parte incontriamo uno che va nella nostra stessa direzione, che vuole anche esso giungere laddove la conoscenza è più grande. Per un periodo siamo d’accordo fin nei minimi particolari: “Convergenza”.



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