Porno by Irvine Welsh

autore:Irvine Welsh [Welsh, Irvine]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-04-03T22:00:00+00:00

41.

Leith non morirà mai

È sabato mattina, capo, che Ali dorme ancora perciò vado alla biblioteca. Rispetto alle canne è andata anche un tot meglio, perché son tutto preso con il libro, ma però non sembra ancora che funziona granché, cioè tra di me e lei. Sono sicuro che qualcuno gli ha messo del veleno nell'orecchia. So mica se è stata sua sorella o, più facile, Sick Boy, dato che adesso lei lavora in quel pub. Il gatto strafalsone mi ha solo usato per azionare quell'ideona là di Cugino Dode. Dopo, di me manco ha voluto saperci. Be', se non altro, non ci ha parlato con Franco dei soldi di Renton, e probabile che non lo fa neanche adesso perché sappiamo robe l'uno dell'altro.

Almeno, il fatto di star senza amici mi ha dato l'occasione di andare avanti col libro su Leith. Sabato è brutto per le tentazioni, con tutti quei gattoni e droghe varie in giro per le strade, per cui vado in città e punto alle Sale Edimburghesi. Quel discorso lì, della microfiche, è da paura. Tutte quelle notizie, tutta quella storia, anche se è scritta in maniera selezionata dai pezzi grossi per raccontare le loro robe, su una sola pellicola. Però io credo che c'è delle altre storie che si posson tirare fuori.

Leith, 1926, lo Sciopero Generale. Tu provi a leggere le robe che dicevano allora, e lo vedi in che cosa ci credeva una volta il Partito Laburista. Libertà per la gente comune. Adesso è tutto un «caccia via i conservatori» oppure «non far tornare i conservatori» che è solo una bella maniera per dire «facci restare qua, mister, che qua ci piace stare». Tuttimodi, piglio un sacco di appunti, e il tempo veramente vola via con un fischio.

Quando torno che faccio la strada verso il Port c'è qualcosa in ballo. Arrivo in casa coi miei appunti tutto allegro e beato. Andy è tutto vestito da uscire, e dopo guardo Ali lì in piedi con un paio di

valigie fatte. E, esatto, sembra proprio che son per andar via. «Dove sei stato? » mi fa.

« Mah, cioè, sono andato in biblioteca... capo... per via di 'sto libro sulla storia di Leith... a far ricerche, no? »

Lei mi guarda come se non mi crede e voglio che si siede e cioè, come dire, fargli vedere la roba, ma c'ha una faccia che sembra tutta stressata e colpevole.

« Andiamo da mia sorella. Le cose si son messe d'un modo... » e guarda Andy che c'ha un Luke Skywalker di plastica che le suona a Darth Vader, e abbassa la voce: «... hai capito che cosa sto dicendo, Danny. Ti avrei lasciato un biglietto. Mi serve solo un po' di spazio per pensare ».

Oh no, no, no, no, no. «Ma cioè... per quanto tempo? Quanto?»

« Non lo so. Qualche giorno... » Scrolla le spalle e tira un fiato da una paglia. Di solito quando c'è Andy nei paraggi non fuma mai. Porta degli orecchini grossi a cerchietto, e una giacca bianca che le sta talmente bene, capo, ma talmente.

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