Powerless. Potere e inganno by Lauren Roberts

autore:Lauren Roberts [Lauren Roberts]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00

Capitolo 29

Paedyn

La voce riecheggia intorno a noi. Io e Kai ci allontaniamo di scatto, girandoci d’istinto schiena contro schiena. Stringo gli occhi alla luce fioca, nel punto in cui delle alte sagome scure prendono forma. Nel buio risuona un sospiro riluttante, amplificato dai tanti corpi che ci circondano.

Siamo in trappola:

Fanno tutti un passo avanti con cautela, chiudendoci in una gabbia umana. Decine di occhi castani scintillano alla luce delle fiamme, capelli scuri e pelle brillano.

Sadie.

«Voglio solo le vostre fasce e me ne vado». Poi quasi sorride quando guarda le sue copie. «Be’, ce ne andiamo».

Kai sospira, apparentemente seccato da tutto questo. «Lo sapevi che non te le avremmo date, eppure ci hai interrotti lo stesso».

«Va bene», dice Sadie bruscamente. «Allora datemene una e nessuno si farà male».

Sposto lo sguardo verso l’arco che si trova qualche metro di distanza – a qualche metro di distanza e dietro la barriera delle Sadie. Non ho neanche un’arma per difendermi e non mi sono mai sentita tanto esposta. È come se mi avessero spogliata. Sento quasi il fantasma del pugnale di mio padre sulla coscia, e vorrei tanto averlo con me ora.

Diverse paia di occhi castani ci guardano mentre siamo ancora schiena contro schiena, e poi si fermano su di me. «Non voglio farti del male, ma se è necessario lo farò». Fa una pausa, e la sua voce è piatta, indifferente quando dice: «Lo farò se significa vincere».

Sto per aprire la bocca e rispondere, quando una mano callosa sfiora la mia, afferrandola dietro la schiena. Quasi sussulto al contatto, ma Kai mi apre il pugno e preme qualcosa di duro e freddo nel palmo prima di farmi chiudere la dita. Poi, veloce com’è arrivata, la sua mano sparisce.

I bordi appuntiti dell’oggetto entrano nella pelle. Mi sforzo di trattenere il sorriso quando mi rendo conto di cosa mi ha dato.

Un’arma. Mi ha dato la possibilità di combattere.

È piccola, ma è pur sempre un’arma. Stringo la stella da lancio, non mi importa se mi taglio. Quest’oggettino potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.

L’unica arma a disposizione di Kai è la spada che ha sul fianco, ma c’è da dire che lui stesso è un’arma. Sono sconvolta che non abbia sentito il potere di Sadie avvicinarsi a noi, ma non posso biasimarlo considerando quanto io stessa ero distratta dalle sue mani su di me, dalle sue parole con significati sottintesi, dal battito del mio cuore perché era troppo vicino.

Faccio un respiro profondo.

Affrontiamo un problema alla volta.

«Allora immagino che dovrai farmi del male se vuoi sperare di prendermi la fascia», sussurro, guardando le Sadie che si avvicinano lentamente di un passo.

Mi guarda scuotendo la testa, come se fosse delusa dalla mia decisione. «Va bene. Ma non dire che non ti avevo avvisata».

E di colpo è davanti a me, e mi preme la punta di un pugnale corto alla gola. In meno di un battito di ciglia, mi afferra il braccio e mi fa girare premendomi il petto contro la schiena. La lama, che mi tiene ancora puntata alla gola, affonda nella carne a ogni respiro.

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