Prezzolini by Gennaro Sangiuliano

Prezzolini by Gennaro Sangiuliano

autore:Gennaro Sangiuliano [Sangiuliano, Gennaro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-04T12:00:00+00:00


XIII

In trincea

Sono i primi giorni di luglio del 1915 quando Giuseppe Prezzolini fa il suo ingresso nella caserma del 69° Fanteria alla Costa San Giorgio nel centro di Firenze, per il corso di sottotenente della Milizia Territoriale. Descriverà con pungente autoironia il suo approccio con la vita militare che anni prima aveva brigato per evitare a tutti i costi e che ora aveva scelto come volontario. «Sapevo di vita militare quanto una comparsa teatrale che deve figurare in un corteo di cavalieri del Medioevo ed ha fatto prima qualche prova con la spada per non inciamparci camminando per il palcoscenico.»1 Si tratta di apprendere in poche settimane i rudimenti del mestiere della guerra, urgono nuove leve, il 23 giugno l’Italia si era già impegnata nella prima battaglia dell’Isonzo conclusasi il 7 luglio con un bagno di sangue e senza apprezzabili conquiste.

A trentatré anni, un’età tarda per la vita militare, il volontario Giuseppe Prezzolini si sottopone a una svolta di abitudini e di ritmi: basta conversazioni al Caffè San Marco con Papini e Soffici, basta passeggiate sui colli vicino Firenze, basta calore della famiglia da poco trasferitasi in via Centostelle. La scelta di arruolarsi è stata inevitabile, la guerra e le operazioni belliche non hanno certo bisogno di lui, che sarebbe più utile nella funzione di propagandista civile, «ma se non vado», argomenta a se stesso nelle pagine del Diario, «debbo chiuder la bocca… Non avrei più valore».2 La guerra può diventare anche la morte, come lo diventerà per tanti suoi amici, proprio ora che Dolores è incinta. Se non desse l’esempio, però, quasi un decennio di battaglie perderebbe ogni credibilità. La cosa migliore sarebbe trovare una posizione intermedia, in guerra ma senza esporsi troppo; già a marzo, prima dell’inizio del conflitto, con una lettera di presentazione di Leonida Bissolati,3 «il giovane e valoroso giornalista Prezzolini» si era fatto ricevere da un generale dello Stato Maggiore per avere consigli «sul modo migliore di dare la sua opera personale all’esercito in caso di guerra».4

La vita di recluta fa presto a disilludere l’allievo sottotenente: «Venni avido d’imparare, di obbedire, di lavorare. Non riesco a nulla. Ci tengono a ciondolare dalla mattina alla sera. Siamo avviliti e umiliati».5 La cosa più militare che i superiori gli trasmettono è l’ordine di farsi crescere i baffi. Di lì a poche settimane l’entusiasmo dell’interventista dovrà misurarsi con la tragicità di questa guerra appena iniziata e soprattutto con l’inadeguatezza che l’esercito italiano già iniziava a mostrare. Lapidario scrive: «I nostri generali son gran bestie; ma speriamo che i generali austriaci siano ancora più bestie».

In caserma lega amicizia con Arturo Marpicati, che diventerà anni dopo il vicesegretario del Partito nazionale fascista, e con Giosuè Borsi, col quale si riconcilia dopo essere stato in polemica quando questi era animatore di una rivista concorrente: le «Cronache letterarie». Il povero Borsi cadrà di lì a poco in combattimento e Prezzolini ne rievocherà commosso, anni dopo, il sacrificio in un capitolo di un suo libro.

La notte del 31 agosto Giuseppe Prezzolini riceve l’ordine di lasciare immediatamente Firenze per il fronte.



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