Priestdaddy by Patricia Lockwood

autore:Patricia Lockwood [Lockwood, Patricia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-03-02T12:00:00+00:00

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Uomini di Chiesa II: la vestizione

«Lo Straccio» mi bisbiglia Jason una sera sul finire dell’autunno, mentre si infagotta nei vari strati di coperte necessari a proteggere il suo corpo delicato dal termostato di mio padre. Ci si raggomitola dentro e rabbrividisce. «Ha ricominciato a seguirmi.»

Ci siamo accorti dello Straccio poco dopo esserci trasferiti qui, quando un bel mattino è comparso senza alcun motivo apparente nel lavandino del bagno di sopra, che dividiamo con i miei genitori. Da allora ha quasi raggiunto lo status di un mito criptozoologico. È un semplice canovaccio spoglio, ma ha una valenza inquietante. Potrebbe essere vivo. È sempre bagnato. Non ci sentiamo mai autorizzati a spostarlo.

«Dove lo sputo il dentifricio?» chiede Jason, gli occhi sgranati all’inverosimile. «Ne ho inghiottito così tanto che ho pensato seriamente di chiamare il centro antiveleni. Se succede ancora lo faccio. C’è il numero dietro il tubetto.»

«E io allora, come faccio a lavarmi la faccia?» mi domando per tutta risposta. «Se mi chino troppo, lo Straccio mi sfiora la guancia…»

«Come il mignolino di un bambino annegato» conclude Jason, alzando la voce in una specie di gemito. Gli viene in mente una cosa. «Secondo te sta cercando di vendicarsi con me dopo che mi sono scolato tutto il bourbon che tua madre aveva comprato per il vescovo? Perché quello è stato uno sbaglio. Un meraviglioso, delizioso sbaglio.»

A volte lo Straccio migra addirittura nella doccia, dove si apposta formando un mucchietto maligno. Vuol dire che sa camminare… o strisciare. Dall’angolo, il mucchietto segue i nostri movimenti nudi con i suoi occhi invisibili. Se potesse parlare ci darebbe degli sporcaccioni.

«Se Stephen King venisse a sapere di questo Straccio, potrebbe scrivere un libro terrificante» dice Jason. «In cui lo Straccio insegue persone innocenti e le strofina contro il loro volere.»

«Invece di vestirsi da fantasmi per Halloween, i bambini si vestirebbero da Straccio.»

«Il gocciolio del sangue sarebbe meno spaventoso del gocciolio dello Straccio.»

«Se strappassimo lo Straccio in mille pezzi si metterebbe a pulsare sotto le assi del pavimento come il cuore rivelatore.»

Un pomeriggio grigio asfalto, sotto una pioggia gelata, andiamo a fare spesa con mia madre. Con l’avvicinarsi delle vacanze di Natale, le commissioni quotidiane con lei offrono un conforto quasi indescrivibile. Ho evitato di accompagnarla durante la primavera e l’estate, ma adesso mi sento irresistibilmente attratta; stare con lei è come trovarsi in mezzo ai frutti traboccanti di una cornucopia. Andiamo in tre negozi diversi per cercare le melagrane migliori. Devo prendere una copia di Pat the Bunny per la figlia di mia sorella, in modo che possa “imparare la tenerezza e non avere un’infanzia disagiata”. Il mercato dall’altra parte della città vende i combattenti indiani, e «lo sai quanto diventano croccanti i corpicini di quei polli». E sempre, ovunque, dobbiamo occuparci della lunga e caotica lista della spesa di mio padre.

Stiamo avanzando nel reparto della colazione quando mia madre prende una confezione di muesli, legge la descrizione del prodotto e sbraita: «Non DITEMI che è tutto naturale. Lo è anche la CACCA del GATTO», e ributta la confezione sulla pila come se stesse sferrando un pugno alla colazione stessa.

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