Prose narrative by Eugenio Montale

Prose narrative by Eugenio Montale

autore:Eugenio Montale [Montale, Eugenio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Da Tripoli di Siria

Pubblicato sul «Corriere della Sera» il 9 dicembre 1948 (non l’11-12 dicembre ’48, come indica erroneamente PR: ma cfr. SM, I, p. 3186), il reportage fu scritto da Montale in occasione della terza Conferenza dell’Unesco, tenutasi a Beirut alla fine del ’48. Sul giornale, in occhiello, la seguente dicitura: «Probabilmente in Italia la prossima riunione dell’Unesco | Dal nostro inviato speciale | Tripoli di Siria, dicembre»; con quest’ultima intestazione il brano appare ora anche tra le prose del Secondo mestiere (SM, I, pp. 775-78). Lo scritto appartiene a un «mannello di corrispondenze apparse in successione effettiva» (Grignani2) dal Libano e dalla Siria, redatte da Montale tra il dicembre ’48 e il gennaio ’49; oltre a Da Tripoli di Siria, la serie comprende altri sei articoli: L’Italia non può far sua la filosofia dell’Unesco, Si cerca un “ABC” culturale, Un filosofo in trampoli, La gioia d’essere uno stato nuovo, Qualcuno parla a vanvera degli “Unescani” e del Libano, Sulla strada di Damasco. Il primo si legge nel Secondo mestiere (SM, I, pp. 772-75); il secondo, il terzo e l’ultimo sono stati inclusi in Fuori di casa, in quest’ordine (in ossequio alla cronologia), immediatamente dopo Da Tripoli di Siria; i restanti due sono collocati tra le Prose varie di fantasia e d’invenzione (PR, pp. 777-81 e 785-89). Cfr. la lettera di Montale a Contini che compare in Eusebio e Trabucco erroneamente datata «8 gennaio 1948», in realtà da assegnare senz’altro al gennaio del ’49: «Io ho passato quasi un mese fra Libano e Siria (poca Siria) e due giorni in Grecia, dove è impossibile vivere. Ero expert culturale (sic) della delegazione papalina alla conferenza unescana, e non ho fatto troppo cattiva figura. Dei miei 7 articoli ti sarà sfuggito il solo buono, quello da Damasco» (Eusebio e Trabucco).

Tra alcune corrispondenze mediorientali e tre poesie di “Flashes” e dediche (BU) – Sulla colonna più alta, Siria, Luce d’inverno – si rintracciano motivi comuni; le circostanze e il contesto sono i medesimi, anche se «tra la data del viaggio e la retrospezione poetica corre uno iato, dissimulato, come nei casi precedenti dei luoghi inglesi, anche per ragioni di opportunità privata: il legame con Maria Luisa Spaziani non poteva risultare immediatamente deducibile dalle poesie, in quanto clandestino» (Grignani2). Del resto, è noto come l’incontro tra Montale e la Spaziani risalga al gennaio del ’49. La presenza di motivi elaborati nelle poesie (già consacrate dalla pubblicazione, tredici anni prima, nella Bufera e altro) può aver rappresentato un discrimine per la selezione degli articoli da includere in Fuori di casa; d’altra parte, quelli che ne restano esclusi contenevano accenni critici sia verso la politica dell’Unesco sia verso la società libanese, poco intonati con l’atteggiamento di neutralità ideologica della raccolta.



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