Quasi gol by Giorgio Simonelli

Quasi gol by Giorgio Simonelli

autore:Giorgio Simonelli [Simonelli, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Manni
pubblicato: 2024-01-28T23:00:00+00:00


La grande sfida

1993-2006

Nessuno se ne accorse in quei giorni, ma tra la fine di agosto e la fine di settembre del 1993 cominciò la grande sfida sul trattamento del calcio in tv. Da un lato la formula generalista affermatasi negli anni precedenti, dall’altro la novità della tv tematica a pagamento. Due i momenti simbolici: il 26 settembre va in onda su Rai 3 la prima puntata di un programma che, per successo di pubblico e originalità drammaturgica, avrà un posto di rilievo nella storia della tv italiana, Quelli che il calcio. Ne parleremo approfonditamente tra poco.

Ma nel weekend del 28 e 29 agosto, invece, era accaduto un fatto per cui è il caso di ricorrere all’abusato aggettivo sconvolgente. Una partita di serie B, Monza-Padova e una di serie A, Lazio-Foggia erano state programmate in serata per essere trasmesse in diretta dalla pay tv Tele+. Lo sconvolgimento è duplice. Per la prima volta, infatti, si supera il criterio di contemporaneità delle partite, quella simultaneità in vigore “dall’Alpi a Sicilia” e per tutte le categorie, dalla serie A ai dilettanti, che aveva fatto del campionato un rito domenicale, una delle manifestazioni della festa. In passato il rinvio o l’anticipo di una partita poteva avvenire solo occasionalmente per motivi di forza maggiore: problemi meteorologici o concessioni di un giorno di riposo in più a una squadra impegnata il mercoledì successivo in campo internazionale. Casi eccezionali, insomma. Il calendario del 1993 invece prevede in anticipo lo spostamento di due partite (una di A e una di B) per ogni giornata, escluse le ultime quattro. L’impatto economico è molto rilevante: alla Lega spettano 45 miliardi di lire l’anno per tre anni da parte di Tele+, oltre ai 135 miliardi dalla Rai per i diritti “tradizionali”.

C’è un altro aspetto di tipo economico che non presenta cifre clamorose, ma innesta una rivoluzione. È il pagamento dell’abbonamento alla pay tv, quelle poche migliaia di lire che l’appassionato di calcio deve versare mensilmente per vedere il posticipo, che dopo l’inizio in sordina comincia a proporre le partite di cartello, i derby, le classiche, gli incontri delle squadre ai primi posti della classifica. Non sono costi esorbitanti ma rompono l’equilibrio che da decenni regnava nell’offerta dello spettacolo calcistico in tv, l’assoluta uguaglianza degli spettatori garantita dalla gratuità. Con la partita sulla pay tv si viene a creare una divisione tra chi si permette il decoder e l’abbonamento e chi invece, per scelta o per bisogno, si accontenta degli highlights che le tv in chiaro possono mostrare a partita terminata. Si tratta di una divisione del pubblico nuova nella storia che stiamo raccontando, nella quale si insinua un momentaneo ritorno all’antico, con molti tifosi che sprovvisti di abbonamento alla pay tv la domenica sera affollano i bar dotati di decoder e schermo gigante, un po’ come accadeva ai tempi eroici di Lascia o raddoppia? quando il televisore domestico era un lusso per poche famiglie. Al di là di questi aspetti, riguardo ai quali non mancano voci critiche, lo sviluppo della pay



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.