Rancore by Meltea Keller;

autore:Meltea Keller; [Keller;, Meltea]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862319911
editore: edigita
pubblicato: 2020-08-09T22:00:00+00:00

S.U.N.S.H.I.N.E.

«Per me S.U.N.S.H.I.N.E. ha qualcosa di magico, è nato come una follia ed è stato un po’ un rilascio per noi, perché sapevamo già che per un po’ di tempo avremmo smesso di fare determinate cose»

(Dj Myke, Intervista a «Rapmaniacz» del 19 gennaio 2018)

Secondo Carl Gustav Jung, l’alchimia non è che una “tecnica dell’anima” per la presa di coscienza e della realizzazione del proprio Sé. Il Sé non è l’Io, che rappresenta la nostra vita cosciente. No, il Sé racchiude conscio e inconscio, la punta dell’iceberg dell’essere umano e tutto ciò che sta sotto. L’Io ruota attorno al Sé e ricerca il senso e il significato della propria storia. La trasmutazione dei metalli in oro, alla base dell’alchimia, si riferisce a un oro filosofico. È di introspezione e di inconscio che stiamo parlando: costruire il proprio centro e relazionarsi. Trasformarsi in oro significa ricongiungersi al Sé, l’oro è legato al simbolo del sole: essendo rotondo rappresenta, come archetipo, il tentativo di centrare la personalità.

Spirito e materia, corpi pesanti e corpi sottili, sole e luna (rimossa, dunque perturbante), devono essere conciliati dall’alchimista (l’Ermete, l’analista, l’artista) e dal suo lavoro appassionato. Il fine è un’anima scevra dal malessere, dal rancore: solo questo porta a raggiungere l’oro alchemico. Quando pietra e spirito si incontrano, il vecchio Saturno diviene il giovane Mercurio: muore e risorge. L’Io entra in rapporto con il Sé, con tutto ciò che è alieno di sé che non conosce.

Come nel piccolo, così nel grande: il procedimento che si adatta al singolo, si adatta al multiplo.

Questi simboli, secondo Jung, sono in noi e nella stessa psicanalisi dato che sono in un inconscio collettivo più o meno ereditario, che esce (ad esempio nei sogni) per comunicare al nostro Io cose che ci riguardano più nel profondo. La pietra segreta serve a decifrarli. Questo è il lavoro dell’alchimista, dell’analista.

Dell’artista.

In ultimo, nell’alchimia si trovano spesso gli acronimi. Come V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem), “Visita l’interno della terra, operando con rettitudine e troverai la pietra nascosta”. È in sostanza quello che fa l’alchimia.

S.U.N.S.H.I.N.E. invece significa “Seguendo Un Nome Scritto Hai Incastrato Noi Eternamente”.

D.A.R.K.N.E.S.S., “Deviazione Artistica Riguardante Chilometriche Nozioni Empiriche Sui Sentimenti”.

«Fare un acronimo» ha detto Rancore subito dopo l’uscita di S. U.N.S.H.I.N.E., «è come tenere un segreto: ovviamente il titolo ha un significato vero e proprio che solo chi ha la pazienza di andarsi a cercare potrà scoprire. D’altra parte, anche il brano è una specie di grande acronimo».

Anche il rap nasce da un’unione, fra mc e dj. Difficile che possa vivere, diviso.

Poi ci sono altre cose che emanano luce: i riflettori, la fama, l’ammirazione. La luce riflessa di un ammiratore incondizionato. In questi casi, è giusto dire che non è oro quello che riluce.

Infine ci sono altre cose rotonde incentrare su un perno. Il giradischi ad esempio.

S.U.N.S.H.I.N.E.

«Se la devo spiegare senza troppe metafore» ha detto Rancore ai microfoni di «FacceCaso» nel 2017

Diciamo che S.U.N.S.H.I.N.E. è arrivata anche all’apoteosi di un’emotività che ha raggiunto dei livelli abbastanza estremi perché il periodo in cui è stata fatta S.

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