Runner in 21 giorni by Massimo De Donno

Runner in 21 giorni by Massimo De Donno

autore:Massimo De Donno [De Donno, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sports & Recreation, General
ISBN: 9788893426428
Google: iNlSDwAAQBAJ
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2018-03-27T08:06:54+00:00


L’esempio dei bambini per essere felici

Secondo me ci sono tre bisogni fondamentali da soddisfare per poter rispondere «Sì» alla domanda «Sei contento?» Il primo è quello di autoefficacia. Dobbiamo sentirci capaci di fare qualcosa che prima non eravamo in grado di fare. Questo è anche un modo per riuscire ad avere il controllo di altri aspetti e altre situazioni della nostra vita.

Il secondo bisogno è sentire di avere delle relazioni appaganti. Se ciò che cerchiamo è la felicità o comunque emozioni positive, condividere la vita con qualcuno è il modo per amplificare queste emozioni. Nulla di quello che facciamo, anche ciò che amiamo di più, avrebbe infatti lo stesso sapore, lo stesso gusto, la stessa bellezza se non ci fosse qualcuno con cui condividere.

Quando mi sono posto il traguardo della New York ci sono state persone importanti per me che mi hanno subito fatto sentire il loro supporto, per prima Chiara e poi i miei amici. Sono stato fortunato, anche se non era proprio scontato che fosse così, visto che quando ti poni obiettivi motivanti puoi trovare intorno a te chi ti scoraggia con un atteggiamento negativo.

Quel 25 aprile l’attenzione nella sala è al massimo, è evidente che il tema sta particolarmente a cuore.

«Rispetto ai vostri obiettivi», chiarisco, «non avere chi vi sostiene è bello o brutto? È bruttissimo. Io devo proprio essere grato perché ho avuto accanto solo persone che mi hanno incoraggiato; questo mi ha spinto a riflettere sul fatto di essere riuscito a ‘far pulizia’ di tutti quei soggetti negativi che non vorrei mai avere vicino, soprattutto quando mi pongo mete ambiziose. Posso dire che ormai non li sento nemmeno più, sono diventato sordo nei confronti di queste persone. Penso che questa sia una chiave importante per vivere le relazioni e fissare gli obiettivi che vuoi, come li vuoi.»

Il terzo bisogno è quello dell’autonomia. Quando i nostri comportamenti e i nostri traguardi non li abbiamo scelti noi ma ce li impone qualcun altro, rischiamo di diventare «pedine». Essere autonomi vuol dire vivere la vita che vogliamo, con le mete che noi stessi ci poniamo. È un imperativo fisiologico soddisfare il bisogno di scegliere i propri comportamenti, sapere di essere i responsabili della propria vita, dei propri risultati.

Il pubblico della convention sa che ho ragione. E capisce l’importanza di aver scelto un obiettivo così sfidante come la maratona. Quando lo avrò raggiunto potrò dire di aver appagato tutti e tre questi bisogni fondamentali.

«Tre bisogni, ragazzi», ripeto. «Date loro soddisfazione e la qualità della vostra vita si eleverà.»

Qual è l’atteggiamento giusto per appagarli? Seguire l’esempio dei bambini.

Nella loro testa non c’è mai tempo, neanche un istante, per un meccanismo di pensiero-azione diverso da: Lo voglio fare, quindi lo faccio.

Non è come da adulti, quando il nostro motore decisionale si inceppa sul: Lo voglio fare, sì, ma sarò capace? Sarò all’altezza? E se poi fallisco? E quanto mi costa? E se gli altri si lamentano della persona che divento?

Quella è spazzatura mentale che da bambini, quando eravamo dei gran «fighi», non producevamo.



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