Ruth e Pen by Emilie Pine

autore:Emilie Pine [Pine, Emilie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-03-24T12:00:00+00:00

14.55

La voce della donna è calma. Chiede ad Alice come si chiamano e mentre Alice risponde annuisce. «Alice e Pen» ripete. «Io sono Ruth.» Poi si china, si inginocchia davanti a Pen, e Alice dice: «In realtà non le piace essere toccata» ma improvvisamente sembra insicura. «Va bene» dice la donna di nome Ruth. Poi Alice aggiunge: «Ha, ha un disturbo dello spettro» e le pare di vedere gli occhi di Pen allargarsi ancora di più.

«Pen. Sei al sicuro. Sei qui. Sei al sicuro. Pen, mi fai un favore? Puoi chiudere gli occhi? Esatto, chiudi gli occhi, piano. Bene.»

E ha una di quelle voci di cui Alice pensa potresti fidarti, che potresti seguire come se ti conoscesse.

«Ora, Pen, so che ti sembrerà strano, ma puoi chiudere la bocca? Sì, esatto, tienila chiusa e tieni chiusi anche gli occhi. Ascolta la mia voce e basta. Ora, Pen, tieni la bocca chiusa e inspira dal naso. E trattieni l’aria per un secondo. Così. E poi espira di nuovo dal naso.»

La donna le ha messo le mani sulle spalle.

«No, tutto a posto» dice all’addetto alla sicurezza che è arrivato a chiedere se vogliono chiamare il 999.

Alice fa un sorriso, cerca di sembrare disinvolta per fargli capire che non sono delle pazze. «Solo un mancamento per il caldo» dice la donna di nome Ruth, lui annuisce e si allontana. La donna tiene ferme le spalle di Pen e molto dolcemente, come una ninna nanna, dice: «Entra dal naso ed esce di nuovo dal naso». E Pen non fa più quel fischio affannoso.

«Adesso ti chiedo di rimanere ferma, di continuare a inspirare dal naso e di espirare dalla bocca. L’aria buona entra, l’aria vecchia esce. Lascia che il tuo corpo faccia il suo dovere. So che non è una bella sensazione in questo momento, ma ricordati – non c’è niente che può farti del male. Inspira ed espira.»

La donna smette di parlare e per qualche istante si limita a respirare insieme a Pen. «Pen, potresti lentamente, con attenzione, aprire gli occhi?»

La donna alza lo sguardo e annuisce rivolta ad Alice, con un mezzo sorriso, le mani ancora sulle spalle di Pen. Alice vede quant’è gentile, sembra sapere cosa fare e quale sia la cosa giusta da dire e sente l’impulso di mettersi a gridare, ma la testa della donna è di nuovo piegata su Pen.

«Pen, puoi aprire gli occhi e rimanere immobile, guardando in basso, senza muoverti? Brava. Stai andando benissimo.»

Adesso però guarda di nuovo me, vorrebbe dire Alice. Cosa vedi?

«Ora, Pen, voglio che ascolti la mia voce e la mia voce ti guiderà. Non devi dire nulla, devi solo ascoltare la mia voce. Inspira dal naso, così, e adesso espira dalla bocca. Okay, stai andando molto bene, quindi procediamo lentamente e passiamo alla fase successiva. Inspira e ascoltami, così, ed espira di nuovo. Riesci a dire cosa senti, una cosa sola? Non c’è bisogno di parlare, basta che le dai un nome nella tua testa.»

Le-mani-di-una-donna.

«La stai pensando? Ottimo lavoro. Ora continuiamo a respirare. Inspira dal naso, fai una pausa, espira dalla bocca, così.

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