Salgari Emilio - 1887 - I misteri della jungla nera by Salgari Emilio

Salgari Emilio - 1887 - I misteri della jungla nera by Salgari Emilio

autore:Salgari Emilio [Salgari Emilio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa, Avventura
editore: bandinotto
pubblicato: 2012-08-24T20:17:16+00:00


– Siete proprio inesorabili?

– Compi la missione, poi... quella donna... sarà tua sposa. Va’, Tremal-Naik, va’. –

L’indiano s’alzò in preda a una cupa disperazione e si diresse verso l’uscita.

– Tremal-Naik, – disse lo strangolatore, nel momento in cui varcava la soglia.

– Cosa vuoi?

– Non scordarti, che a noi preme la morte del capitano Macpherson!... –

Inizio

5. La fuga del thug

Gli astri incominciavano ad impallidire, quando Tremal-Naik, quasi fuori di sé, ancora scombussolato dal colloquio avuto collo strangolatore, giungeva al bengalow del capitano Macpherson.

Un uomo era appoggiato alla soglia della porta e sbadigliava, respirando fragorosamente la fresca aria del mattino. Quest’uomo era il sergente Bhârata.

– Olà, Saranguy! – gli gridò. – Da dove vieni? –

Quella chiamata strappò bruscamente Tremal-Naik dai suoi pensieri. Si volse indietro, credendo di essere stato seguito dalla tigre, ma l’intelligente animale si era arrestato sull’orlo della jungla. Bastò un rapido cenno del padrone perché scomparisse fra i bambù.

– Da dove vieni, mio bravo cacciatore? – ripigliò Bhârata, muovendogli incontro.

– Dalla jungla, – rispose Tremal-Naik, ricomponendo gli alterati lineamenti.

– Di notte! E solo?

– E perché no?

– Ma le tigri?

– Non mi fanno paura.

– Ed i serpenti, ed i rinoceronti?

– Li disprezzo.

– Sai, giovinotto, che hai del coraggio?

– Lo credo.

– Hai incontrato qualcuno?

– Delle tigri, ma non hanno ardito avvicinarsi.

– E uomini? –

Tremal-Naik trasalì.

– Uomini! – esclamò egli, affettando sorpresa. – Dove vuoi che abbia trovato degli uomini, di notte, in mezzo alla jungla?

– Ve ne sono, Saranguy, e più d’uno.

– Non ti credo.

– Hai udito parlare dei thugs?

– Gli uomini che strangolano?

– Sì, di quelli che adoperano il laccio di seta.

– E tu dici che sono qui? – chiese Tremal-Naik, affettando terrore.

– Sì, e se cadi nelle loro mani ti strangoleranno.

– Ma perché sono qui?

– Sai chi è il capitano Macpherson?

– Non lo so ancora.

– È il nemico più spietato che abbiano i thugs.

– Comprendo.

– Noi facciamo a loro la guerra.

– La farò anch’io. Odio quei miserabili.

– Un uomo coraggioso come te, non è da rifiutarsi. Verrai con noi quando batteremo la jungla, anzi ti metterò a guardia di uno strangolatore che è caduto in nostra mano.

– Ah! – esclamò Tremal-Naik, che non riuscì a frenare il lampo di gioia che balenò negli occhi. – Avete un thug prigioniero?

– Sì, ed è uno dei capi.

– Come si chiama?

– Negapatnan.

– E io veglierò su di lui?

– Sì, veglierai su di lui. Tu sei forte e coraggioso e a te non scapperà.

– Sono persuaso. Basterà un pugno per ridurlo all’impotenza, – disse Tremal-Naik.

– Vieni sulla terrazza. Tra poco vedrai Negapatnan e forse avremo bisogno del tuo coraggio.

– Per che farne? – chiese Tremal-Naik con inquietudine.

– Il capitano ricorrerà a qualche mezzo violento per farlo parlare.

– Capisco. Diventerò carceriere ed all’occorrenza torturatore.

– Sei molto perspicace. Vieni, mio bravo Saranguy. –

Entrarono nel bengalow e salirono sulla terrazza. Il capitano Macpherson vi era di già, fumando una sigaretta, sdraiato indolentemente in una piccola amaca di fibre di cocco.

– Mi rechi qualche novità, Bhârata? – chiese egli.

– No, capitano. Vi conduco invece un nemico acerrimo dei thugs.



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