San Marino Goodbye by Luca Restivo

San Marino Goodbye by Luca Restivo

autore:Luca Restivo [Restivo, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Blackie


3

UN’OFFERTA MISTERIOSA

Dogana

Confine Italia / San Marino

L’inaspettata proposta arriva tramite Renato Matari, il duplice traditore della Repubblica, il quale bussa al vetro della macchina di Pappataci per riferire lontano da orecchie indiscrete.

«Mi ha chiamato qualcuno oltreconfine» dice sedendosi nel sedile del passeggero.

«Se è per la cittadinanza onoraria, digli di chiamare il mio avvocato, il dottor Lacciuoli del foro di…» ironizza Pappataci.

«No, c’è qualcuno che vuole incontrarti.»

«Chi l’ha detto?»

«Non lo so, ma da come vi ha descritto sa bene cos’è successo questa mattina.»

Agata chiede da cosa avrebbe dedotto questa informazione, Matari è costretto a rivelare che l’uomo al telefono ha parlato del «tipo arrogante con la faccia da sorcio» e della «sciroccata con i capelli blu».

«I capelli sono azzurri!»

«A me sembrano più blu.»

«In ogni caso mi ha detto che questa farsa deve finire e che se ci veniamo incontro possono trovare il modo di farti entrare a San Marino.»

«Quale sarebbe la cifra per questo incontro?» chiede Pappataci mentre nello specchietto retrovisore si fissa l’ematoma blu che gli sta spuntando sopra al mento.

«Cinque.»

«Cinquecento?»

«Cinquemila.»

«Per me è una trappola, non ti fidare.»

Claudio Pappataci ruota la catenina d’argento che porta al polso di un paio di giri.

«Tu invece che dici?»

«Sono un croupier, spingo gli altri alla rovina come professione. La mia opinione non è importante.»

«E se fossi curioso di conoscerla?»

«Io vedrei le carte. Alla peggio, se non ti piace la situazione, torni indietro.»

«Claudio, non ti fidare. Troveremo altri modi per passare di là con mezzi che non siano la corruzione.»

«E quali sarebbero questi “altri modi”? Ci hanno sparato, inseguito con un drone, umiliato in vari modi e io mi sono persino buttato da un paracadute. Cosa resta? Lanciarci con una catapulta oltre quel maledetto confine? Non c’è modo di passare e io devo entrare lì dentro, oggi. Se vuoi unirti, non c’è problema, offro io la corruzione. Se non ti va, torniamo sconosciuti come prima e senza alcun rancore.»

Claudio Pappataci apre lo sportello della macchina.

Fino all’ora di pranzo il Panamera nero era la terza macchina su tre in fila davanti alla dogana di San Marino. Ora vista dall’alto è solo un puntino scuro in mezzo a centinaia di vetture ferme e in attesa che la sbarra si apra.

La sua auto è stretta tra una familiare a destra, una berlina gialla a sinistra e un piccolo van bianco da imbianchino con una scala sul tettuccio. Il furgoncino si è fermato così vicino alla macchina che Pappataci si vede costretto a chiedere di indietreggiare.

«Grazie.»

Risponde con un inchino, ora che ha abbastanza spazio per aprire il baule e prendere una cassetta del pronto soccorso. Ritorna in macchina e appoggia il triangolo al volante.

«Non ti puoi fidare di un traditore! Chi tradisce una volta tradisce sempre! Dobbiamo cercare il dialogo, una mediazione: adesso siamo tanti al confine, dovranno ascoltarci.»

«Se ho una certezza è che non alzeranno le sbarre proprio perché tanti sono qui ora. Anzi, adesso che sono in tanti ad ascoltarli blinderanno ancora di più quelle frontiere. A volte si dice che il potere sia sordo, in realtà ha un ottimo udito, solo che è molto selettivo.



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