Sardegna misteriosa ed esoterica by Pierluigi Serra

autore:Pierluigi Serra [Serra, Pierluigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2018-11-13T23:00:00+00:00

In ogni viaggio deve essere ricompreso un pellegrinaggio in senso antico. Altrimenti di esso non rimane altro che un cumulo di immagini con cui il viandante ricolma il proprio intimo come un album di cartoline illustrate, e risulta anzi dannoso per lui perché tende a distrarlo.7

L’idea del viaggio. L’uomo Jünger non poteva essere scisso dallo scrittore, dal cercatore, da quell’anima ribelle e profondamente spirituale che dava corpo al suo essere: talmente indecifrabile da essere incasellato, dalle menti banali e frettolose, in quegli schemi umani che relegano i geni al margine della società. Era nato, durante una delle tante trasferte della famiglia, a Heidelberg il 29 marzo del 1895. Il padre, Georg Ernst, era un farmacista affermato e altrettanto desideroso di mantenere, con i suoi sette figli messi al mondo, ben vitale la stirpe degli Jünger. I continui spostamenti avevano portato il primogenito Ernst ad avere qualche difficoltà a scuola pur coltivando moltissimi interessi personali, che andavano dalla lettura alla scrittura, dalla passione per l’entomologia a quella per la poesia.

Diamante di curiosità dalle tante sfaccettature, il giovane Jünger aveva mostrato una propensione spiccata per la natura, elemento che caratterizzerà la lunga e spericolata vita del tedesco. Il suo animo era quello di un migratore, come il nome dell’associazione di ispirazione romantica alla quale si iscrisse nel 1911, Wandervogel8. La Francia divenne un richiamo, così come era fortissimo in lui il senso del viaggio e del percorso, dell’itinerario materiale e spirituale: quando arrivò a Parigi ebbe il primo incontro con il mondo del mistero e della ricerca esoterica, un appuntamento segnato che esalterà il suo animo e la sua penna. E fu solamente il primo di diversi contatti che durante la vita manterrà con la terra francese, intessendo una rete di relazioni che gravitavano intorno al mondo della magia e del misticismo esoterico. Era giovanissimo e la Legione Straniera lo attraeva, non tanto per l’idea della guerra quanto per la sete di conoscenza di terre lontane. La Legion era un tramite, un pretesto, tanto da indurlo una volta arrivato in Algeria a evadere dal campo di addestramento di Sidi Bel Abbes9 per raggiungere l’Africa equatoriale: catturato con un compagno di fuga venne fortunosamente riportato in Germania grazie all’intervento del padre, che vantava importanti conoscenze al ministero degli Affari Esteri tedesco. Il lungo viaggio in treno, a bordo della carrozza spartana, aveva il sapore dell’itinerario dei ricordi e dell’esaltazione delle sensazioni di vita: guardando il panorama, punteggiato di antichità, vedeva riflesso il suo trascorso, frastagliato e mutevole come l’alternarsi delle colline e delle pianure dell’Isola dei Giganti. La guerra. Le battaglie l’avevano segnato non solo emotivamente, lasciando anche nel fisico i segni profondi dei combattimenti in trincea. Volontario durante il primo conflitto mondiale nel 73° Reggimento Fucilieri Gibraltar, era stato ferito per quattordici volte sul fronte francese meritando i gradi di tenente e numerose decorazioni. Il sapore terribile delle battaglie aveva esaltato la sua voglia di scrivere: i resoconti, le esperienze nelle trincee, erano divenuti romanzi e diari di vita. Con questi era arrivato il successo tra il pubblico e la stampa tedesca, in una Germania prostrata dalla sconfitta.

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